lunedì 24 dicembre 2012

Dinosaur Wars: Earthfall (di Thomas P. Hopp)



Dinosaur Wars: Eartfall

di Thomas P. Hopp

Ebook autoprodotto

308 pagine, 2.68 euro







Sinossi

Alcune bislacche teorie cospirazioniste ipotizzano l'esistenza di civiltà, antecedenti a quella umana. A volte si tratta di nostri predecessori precocemente evoluti, in altri casi di alieni, che avrebbero creato l'uomo per popolare la Terra (teoria già accennata, a livello di fiction narrativa, da un certo Lovecraft).
Teorie derise dalla scienza ufficiale, studiate da quella “eretica” e sfruttate alla grande in campo narrativo/cinematografico.
Nella mia eterna ricerca di autori nuovi e di tematiche intigranti mi sono imbattuto in questo romanzo autopubblicato: Dinosaur Wars: Earthfall, di Thomas P. Hopp, che a quanto pare ha dedicato un'intera saga alla guerra tra umani e dinosauri.
Hopp ha un bel sito, semplice e navigabile, in cui si definisce scienziato, scrittore, inventore e conferenziere. Ebbene, non so come se la cava negli altri tre lavori, ma come scrittore si dimostra divertente, preparato, spassoso.

Commento

Il romanzo in questione parte da un presupposto intrigante: e se i dinosauri, prima di scomparire, avessero raggiunto un livello di civiltà tale da essere molto simile (se non superiore) a quella attuale di noi esseri umani?

Presupposto che genera la seconda domanda: e se per scampare al cataclisma che distrusse quasi ogni forma di vita 65 milioni di anni fa alcuni di questi dino-sapiens fossero volati nello spazio con enormi astronavi-arche?
Bene, Hopp dà per scontanti questi due fattori e ci mette tutta la sua fantasia per creare la più improbabile e godibile invasione aliena. La civiltà dei dinosauri sapiens, sopravvissuta grazie alle sopracitate astronavi, sta infine tornando sulla Terra per reclamare il ruolo di specie dominante.
Questo esodo all'incontrario non può che scatenare una guerra tra sauri e umani, guerra combattuta a suon di carri armati, F-15, misteriosi basi lunari e astronavi aliene pilotate da bestioni preistorici.
In una parola: Jurassic Park incontra Indipendence Day.

Ed è un matrimonio di gran godimento. Il libro scorre via che è un piacere, evidenziando una scrittura pulita, molto buona e che trasuda della genuina intenzione di stupire e divertire il lettore (tra l'altro riuscendoci alla grande). I personaggi sono un po' stereotipati, ma funzionano molto bene calati in un contesto del genere. Hopp non vuole strafare, non insegue chissà quali picchi di originalità e rifugge al genere bizarro fiction, che francamente non sopporto.
C'è dell'infodump, specialmente nella caratterizzazione della civiltà dei dinosauri senzienti, che risulta molto accurata e – fantascientificamente parlando – credibile. Non è un romanzo del tutto mostrato, visto che in alcune parti è fin troppo raccontato. Eppure, guarda un po', la lettura non è quasi mai macchinosa né pesante.

Per chi fosse interessato a conoscere gli altri romanzi di Hopp, questo è il suo sito, ricco di curiosità: http://thomas-hopp.com/

sabato 15 dicembre 2012

Bialere - Storie da Idrasca (di Luigi Musolino)



Bialere - Storie da Idrasca

di Luigi Musolino

Narcissus Self Publishing

678 kb circa, formato ePub - 0.99 euro

Link per l'acquisto





Sinossi

Idrasca. Un paese come tanti altri, affossato nella Bassa piemontese. Un paese dove nulla è ciò che sembra. Dove riti, maledizioni e creature di un passato ormai lontano sono sopravvissuti all’avvento della modernità… “Le masche, ovvero le streghe del Piemonte. Abbondano a Idrasca. Sembrano confinate e ridicolizzate, ma sono in realtà il cuore marcio della maligna comunità. Il Paese del Male immaginato da Luigi Musolino deve tanto alla geografia del territorio quanto all’immaginario formativo importato dal New England. Bialere – Storie da Idrasca non è neppure configurabile come un’antologia. Leggetelo come un romanzo a racconti autonomi, un capitolo per ogni faccia del Male. In modo subdolo e rabbrividente, sentirete aria di casa…” (Dalla prefazione di Danilo Arona.)

Commento

Altra autoproduzione, altro lavoro di qualità superiore.
Luigi Musolino ci propone un'antologia di racconti che hanno come comune denominatore il paese piemontese di Idrasca, ipoteticamente situato a pochi chilometri da Torino, in piena campagna, e luogo ideale per ambientare storie d'orrore che affondano nella tradizione italiana.
Già, quella ricchissima tradizione folkloristica mal sfruttata da cinema e letteratura, ma che offre spunti a non finire per lo scrittore in grado di coglierli.

Idrasca è il luogo dove vivono (o vivevano) le Masche, streghe votate al male, brutte, crudeli e depositarie di antiche formule magiche tramandate tramite i Libri del Comando.
Musolino ne ricava sette storie, una più terrorizzante dell'altra. Racconti ricavati in quell'area grigia e invisibile situata tra l'anonima quotidianità e il mistero.
Storie di animali demoniaci, di ladri che scelgono di rubare nella casa sbagliata, di antichi riti pagani celebrati nel cuore delle campagne piemontesi, e di molto altro ancora.

Le Masche aleggiano su tutto il libro, anche in quei racconti in cui la loro presenza è per certi versi marginale o invisibile.
La scrittura di Musolino è funzionale al genere trattato. La sua conoscenza dell'argomento permea le pagine dell'ebook, così come la capacità di stupire e spaventare, senza ricorrere a quell'horror caciarone e urlato che sembra andare per la maggiore oggigiorno.

Bello il progetto, di lovecraftiana memoria, di creare la mappatura immaginaria di un paese in cui il Male è più forte che altrove. Fossi nell'autore non abbandonerei questo scenario, che offre senz'altro parecchi spunti per altrettanti, nuovi racconti.
Tra quelli pubblicati in questa antologia i miei preferiti sono senz'altro Lo zio che ammazzava le bestie e La sveglia. Il livello però è sempre molto alto.
Una lettura che merita, senza riserve.

sabato 8 dicembre 2012

Quattro Apocalissi (di Andrea Viscusi)



Quattro Apocalissi

di Andrea Viscusi

eBook autoprodotto

Quattro racconti, download gratuito








Sinossi

Quattro racconti a tema apocalittico, quattro diversi scenari di "fine del mondo": dal collasso probabilisitco al giudizio divino, dalla pandemia al mutamento delle costanti cosmiche. Storie di fantascienza con contaminazioni weird, noir e grottesche.

Contiene i racconti:
Il giorno più importante
En prison
Il Giorno del Giudizio
Mal d'amore

Commento

Al momento in cui scrivo questa recensione dovrebbero mancare dodici giorni circa alla presunta Apocalisse Maya. Si tratta quindi di un buon momento per pubblicare un ebook tematico, tra l'altro molto particolare, come è questo Quattro Apocalissi, di Andrea Viscusi.
Lo potremmo sottotitolare "varianti curiose sulla fine del mondo".

Inannzitutto, lo avrete letto nella scheda di presentazione, vale la pena specificare che si tratta di un'autoproduzione. E' però un'autoproduzione di gran qualità. Per molti versi superiore a tante altre antologie "apocalittiche" furbette e totalmente prive d'anima.
Anima che invece c'è - eccome - in questi quattro racconti. 
Il merito va tutto all'autore, che ha una scrittura particolare. Gioca spesso sul sottilissimo filo dell'ironia, senza mai cadere nella commedia, nel fantastico-umoristico, che personalmente non apprezzo granché.
La cosa più notevole è la quadrupla variante in tema che Viscusi riesce a regalarci, senza scadere nelle solite ritrite tematiche (zombie apocalypse, catastrofi naturali, meteoriti e asteroidi, pestilenze assortite).

In Quattro Apocalissi abbiamo, nell'ordine:
- Una fine del mondo che arriva in sordina, stravolgendo una legge fisica che finora ha retto la nostra civiltà. Il tutto sullo sfondo di una bella storia d'amore.
- Una fine del mondo causata da una falla impercettibile nel tessuto della realtà. Falla identificata da un ragazzo come tanti, del tutto insignificante, senza particolari meriti o demeriti. L'unico modo per prevenire questa Apocalisse è quello di ucciderlo...
- Il giudizio universale è arrivato, così come ce lo descrivono le scritture. Ci sono gli angeli, gli arcangeli, il giardino dell'Eden etc etc. Ma chi è davvero sottoposto a giudizio?
- Infine, ecco una variante pandemica così particolare e bizzarra, che senz'altro risulterà originale anche al lettore più disincantato.

Dei quattro racconti i miei preferiti sono senz'altro il secondo (En Prison) e il terzo (Il Giorno del Giudizio).
Il livello si mantiene comunque sempre piuttosto alto, il divertimento è garantito, e c'è perfino posto per l'originalità e il sense of wonder.
Impossibile non scaricarlo, considerando anche la sua disponibilità a costo zero.


mercoledì 5 dicembre 2012

The Devil's Agent (di Jonathan Moeller)



The Devil's Agent

di Jonathan Moeller

Autopubblicato (in inglese)

Racconto lungo, 1,58 euro (link per l'acquisto)








Sinossi

Paul Krieger vuole diventare uno scrittore pubblicato.  Un vero scrittore, non un qualsiasi imbecille che si autoproduce in formato digitale. Eppure, qualcunque cosa egli scriva, viene regolarmente rifiutata dagli editori. 
Così, quando l'agente letterario di Satana, Mr. Woland, gli offre un contratto per diventare suo cliente, la proposta è semplicemente troppo ghiotta per rifiutare.
Ma, una volta accettato il patto, le cose cominciano ad andare storte.
La moglie di Paul scompare.
I quattro cavalieri dell'Apocalisse si scatenano sulla Terra - letteralmente.
Guerra, morte e pestilenze devastano il mondo nel giro di pochi giorni.
Forse Paul doveva leggere più attentamente le clausole del contratto...

Commento

Interessante racconto di media lunghezza, autoprodotto da Jonathan Moeller (autore a me sconosciuto, che si descrive "alto sei piedi, con un fisico da vichingo e gli occhi blu di un cimmero"), The Devil's Agent è una variante simpatica e sfiziosa sul tema "vendere l'anima al diavolo in cambio di successo".
Il racconto spernacchia tutti quegli scrittori che dileggiano le autopubblicazioni, e che pensano che l'unica dignità risieda nell'editoria tradizionale, quella classica che tutti ben conosciamo.

Paul Krieger, il protagonista del racconto, fa parte di questa categoria. Rifiuta con sdegno l'ipotesi di pubblicare in formato digitale i suoi romanzi, che da anni vengono rifiutate da tutte le case editrici. Si crede molto in gamba solo perché da ragazzo è riuscito a vendere un racconto a una rivista di fantascienza. Da allora la sua vita è ossessionata dalla scrittura, anzi, dall'idea di essere considerato un "vero scrittore".
Mr.Woland, l'agente letterario di Satana, gli offre ciò che vuole. Peccato che l'accettazione di tale contratto dia il via a una serie di paradossi quantistici in grado di far precipitare non uno, bensì due mondi verso l'Apocalisse.

The Devil's Agent è divertente, ben scritto, un urban fantasy che gioca sulle manie di scrittori, scribacchini e presunti artisti e sulle loro tante, insopportabili manie.
Tra demoni, angeli, treni che attraversano l'Aldilà e cavalieri dell'Apocalisse c'è poco da annoiarsi. Il racconto, pur non offrendo una trama particolarmente originale, riesce a ricavare un contorno sfizioso e accattivante.
Consigliato soprattutto a chi pensa che autopubblicarsi sia "una scelta da sfigati"

martedì 20 novembre 2012

Supergod (di Warren Ellis e Garrie Gastonny)



Supergod

di Warren Ellis e Garrie Gastonny

Edizioni BD

156 pagine a colori, 13 euro










 Sinossi

La Guerra fredda non è mai finita. La corsa agli armamenti è salita di livello, dal nucleare al superumano. È questa la nuova frontiera: esseri creati per proteggere una nazione con la consapevolezza e la noncuranza di implacabili divinità. Qual è il destino dell'uomo, quando i suoi dei camminano sulla Terra?

Commento

La breve quarta di copertina riportata qui sopra non rende sufficiente onore a un ottimo fumetto supereroistico dai toni apocalittici e orrorifici. Warren Ellis dà di nuovo eccellente prova di sé e, in tandem con Garrie Gastonny, ci regala questa storia autoconclusiva – pubblicata nel 2009 negli States – riassunta in un unico, solido albo pubblicato da Edizioni BD.
Molti i temi che ricorrono nelle 156 pagine della graphic novel. Cerchiamo di analizzarle con ordine.

Innanzitutto c'è un mondo ucronico. Durante la Seconda Guerra Mondiale le varie potenze, in primis il Regno Unito, hanno avviato dei programmi segreti per costruire i superuomini che avrebbero garantito loro la supremazia sul resto del mondo. Dalla fine degli anni '30 in poi ciascuna potenza, anche quelle emergenti, hanno tentato di dar vita a un “Messia” in grado di combattere per la patria e per il bene supremo della nazione.
Le sperimentazioni tentate coprono diversi campi scientifici, diversi a seconda dell'epoca e del paese a cui fanno riferimento. Si va dal biopotenziamento, alla cibernetica, alla fisica quantistica. Senza dimenticare robotica, irradiazione nucleare, potenziamento neurale e altre discipline ancora.

Peccato solo che fabbricare divinità si è rivelata ben presto un'arma a doppio taglio. Il mondo lo ha capito quando Krishna, il supereroe creato dall'India, ha preso troppo alla lettera la sua direttiva primaria di “ripulire il paese e migliorarne le condizioni vitali”. Un fraintendimento che ha provocato uno sterminio di massa, una guerra nucleare con Pakistan e una serie di cataclismi atti a depurare il subcontinente indiano da inquinamento e malattie.

Krishna è la scintilla che fa scoppiare l'incendio. Visto ciò che è accaduto in India, tutte le altre potenze dotate di superuomini tentano a turno di utilizzarli per sconfiggere il Dio artificiale creato dagli scienziati di Nuova Delhi. L'intento non è certo quello umanitario, bensì di pura e semplice supremazia: chi sconfiggerà la creatura che ha devastato la penisola indiana dimostrerà al mondo che ha il potere per dominare le altre potenze.
Però i superuomini non ragionano come i normali, meschini mortali. Così si innesca tra loro una guerra che prescinde ogni misero calcolo politico. Ed è una guerra fatta di armi viventi col potere di rielaborare la realtà, di uccidire migliaia di persone con un solo gesto, o addirittura con un pensiero.
Chiunque uscirà vittorioso da questa battaglia lo farà a discapito della Terra, letteralmente devastata dallo scontro tra divinità.

Ellis e Gastonny tratteggiano uno scenario fantapolitico cupo e disperato, dando vita a supereroi per una volta del tutto alieni a noi esseri umani. Non sono né buoni né malvagi: la loro natura superiore li rende semplicemente estranei al nostro modo di ragionare.
È così che assiastiamo alle apocalittiche azioni di alcuni tra i più affascinanti e orribili “super” mai partoriti nel mondo del fumetto.
Abbiamo Morrigan Lugus, la creatura metà uomo e metà fungo, nata dalla fusione tra tre astronauti inglesi lanciati in un volo sperimentale a fine anni '30.
C'è Malak, “l'angelo” creato dagli scienziati iraniani per agire come un essere celestiale, con lo scopo di punire gli infedeli.
C'è Jerry Craven, il top gun americano riportato indietro dalla morte dopo un costosissimo esperimento di biocibernetica, ma convinto di vivere in paradiso.
E ancora, abbiamo Maitreya, l'essere quantico fabbricato nella Repubblica Popolare Cinese, in grado di manipolare la materia organica col pensiero, capace di fondere corpi umani per dar vita a enormi mostri chthuloidi.
Che dire di Dajjal, il super-essere costruito in Iraq, in grado di vivere contemporaneamente su linee temporali differenti? O di Perun, il letale guerriero russo, concepito come un'arma vivente assoluta?

Supergod è un'opera visionaria e godibilissima, che non rinuncia nemmeno a porre qualche inquietante interrogativo: arriveremo mai a fabbricare delle “divinità”? E, se mai impareremo a farlo, sarà forse l'inizio della nostra fine?

sabato 17 novembre 2012

I Senza-Tempo (di Alessandro Forlani)



I Senza-Tempo

di Alessandro Forlani

Mondadori, Collana Urania (Premio Urania 2011)

215 pagine, 4.90 euro








Sinossi

Chi sono il dottor commercialista Totali, l’avvocato fallimentare Pantocrati, il notaio Maggioritariis? E soprattutto, chi è Monostatos il risvegliato? (Questi nomi, presi a prestito nel 2012, nascondono attività mostruose.) Chi ha assassinato i bambini di una scuola elementare di provincia, divorandoli? (Le indagini sono tuttora in corso.) Cosa vogliono gli Archiburoboti, invasori meccanici già in marcia nel 2024? L’intempestiva risposta arriverà nella spaventosa Italia che ci aspetta nel 2036, in un romanzo di magistrali nefandezze e originalità assoluta, vincitore del premio indetto annualmente da “Urania”. (Dalla quarta di copertina)

Commento

Scrittura che non lascia certo indifferenti, quella di Alessandro Forlani, vincitore del Premio Urania 2011 e interessante realtà della speculative fiction italiana.
Mai banale, mai scontato, Forlani saltella come un folletto dispettoso e irriverente tra i generi, di modo che i puristi di questo o quel campo possano trastullarsi con le domande più inutili del mondo: Ma è fantascienza? E' fantasy? E' Archibugiopunk?
Di risposte non ce ne sono, ma vi posso regalare un parere: I Senza-Tempo è una bella novelette.
Dico novelette perché il romanzo è breve (non a caso il volume è completato da una serie di interessanti racconti). Questa, la brevità, è l'unica pecca di una storia che colpisce per il suo andare fuori da ogni definizione di facile assimilazione.

Non solo: Forlani ci offre dei protagonisti poco eroici, fuori dagli schemi. Perdenti, nella definizione classica del termine, eppure non cliché. Giocando sul filo della provocazione, l'autore ci propone infatti dei personaggi tanto innocenti, nel loro contrapporsi a un Male iconico, spietato, quanto sopra le righe. Basti pensare che uno dei protagonisti si fa chiamare Rommel, come il noto generale della Germania Nazista. Immagino che qualche benpensante se ne risentirà, e questo mi rende felice. Non perché sia un nazista, bensì perché fermarsi al politicamente corretto è un'aberrazione.

E poi, sì, inutile negare il simbolismo presente ne I Senza-Tempo. I necromanti che danno il titolo al romanzo sono creature avide e sterili, che consumano tutto ciò che hanno attorno, attingendo alle loro arti oscure per deformare la realtà, per farla avvizzire e ripiegare su un eterno passato.
Metafora dell'Italia? Probabile. Metafora sfacciata, perdipiù. Ma funziona, perché Forlani non si perde in demagogie o smaccate prese di posizioni. Anzi, il suo romanzo è veloce, freddo, pratico, denso di fatti e di azione.
Lo spazio lasciato agli inframezzi riflessini, gestito soprattutto tramite degli efficaci dialoghi, è però quello che più mette i brividi e spaventa, tramite un realismo perfettamente mimetizzato da storia fantastica.
Resta comunque - ed è importantissimo - il palese divertimento con cui l'autore ha costruito un piccolo mondo, una novel gestita su tre piani temporali diversi, 2012, 2024, 2036, pensata soprattutto per divertire quel vasto pubblico di lettori che necessita di questi racconti, e che purtroppo fa sempre più fatica a trovarli.

Non perdetelo.

giovedì 1 novembre 2012

Gli Amanti (di John Connolly)



Gli amanti

di John Connolly

Rizzoli editore

409 pagine, 8.90 euro








Sinossi


Entrare nelle vite degli altri e scavare nei loro segreti non è mai stato un problema per il detective Charlie "Bird" Parker. Questa volta, però, in preda allo sconforto dopo il ritiro della licenza di investigatore privato, Parker dovrà addentrarsi in qualcosa di ben più inquietante: il suo stesso passato. E, in particolare, quel tragico momento di tanti anni fa quando suo padre, un agente dell'NYPD, si tolse la vita dopo aver ucciso due giovani innamorati. Un assassinio folle e apparentemente senza motivo, di cui la polizia di New York, per salvare uno dei suoi, insabbiò tutte le prove. Ha ora i demoni di quel passato sono tornati: sotto forma di una misteriosa coppia di amanti, custodi del segreto che sta dietro a quell'omicidio ancora insoluto, tornati per portare a compimento una tardiva, e terribile, vendetta. E ossessionare il detective finché non farà i conti con gli sconvolgenti segreti sepolti da sempre nel passato della sua famiglia.


Commento

John Connolly è uno scrittore horror mimetizzato da thrillerista.
Stampatevelo bene in testa. Senza questa presa di coscienza non si va poi molto lontano. Connolly vive quella politica da burletta intrapresa dalle grandi case editrici italiane che vogliono far sparire le parole “horror” e “fantascienza” dai loro cataloghi.
Forse perché sono due generi che, più di altri, fanno pensare e sfuggono alle mode. Così agli scaffali dell'horror vengono relegati i soli vampiri liceali e a quelli della fantascienza le novelization di Warhammer 40.000 e le eterne ristampe di Asimov e PK. Dick (bravi, ma basta!).
Tutto il resto deve sgomitare, mimetizzarsi, trovare spazio altrove perché dà fastidio. Ecco, i libri di Connolly rientrano perfettamente in questa non-categoria.
Certo, lo scrittore irlandese parte da solide basi da thriller e anche da noir. I suoi personaggi sono spesso dei perdenti, dei poveracci che conducono esistenze tristi a rimpiangere occasioni perdute e familiari morti. Charlie Parker ne è l'esempio più lampante: ex poliziotto, ex detective privato, vedovo e da poco separato dalla sua nuova compagna, pare avere come unico scopo della vita la sopravvivenza dai guai che gli arrivano addosso da ogni parte. I suoi due migliori amici sono un ladro e un assassino, entrambi gay, e un rabbino caduto in disgrazia che disserta di angeli caduti e di possessioni demoniache.
Parker è già stato protagonista di molti libri usciti dalla penna (vabbé, dal word processor) di Connelly. In quasi tutti i casi l'elemento horror soprannaturale ha fatto capolino, tra fantasmi, serial killer preveggenti, predicatori folli e schiatte sataniche. In questo Gli Amanti succede ancora. L'autore scava nel passato del suo antieroe, svelandone finalmente la vera identità, e abbozzando quello che si prospetta come il futuro scontro finale con colui che tira le fila delle creature che più volte Parker si è trovato ad affrontare. Saranno proprio due di loro, gli angeli caduti noti con soprannome di Amanti, che tenteranno di farlo fuori prima che il detective possa procurare guai al loro mandante sulla Terra.
La scrittura di Connolly è come sempre altamente evocativa, in sottile equilibrio tra sarcasmo, suggestioni horror e venature da noirista d'eccellenza. La storia, meno elaborata delle precedenti, è comunque godibile e ben curata. I fan di Parker non ne saranno per niente delusi. Viceversa chi si affaccia per la prima volta sul mondo dello scrittore irlandese potrà trovare dei passaggi ostici e poco comprensibili.
Purtroppo ho riscontrato una decina di refusi sparsi qua e là nelle 409 pagine della edizione italiana. Troppi per una grande case editrice come Rizzoli.

lunedì 22 ottobre 2012

La Profezia dell'Armadillo (di Zerocalcare)



La Profezia dell'Armadillo

di Zerocalcare

Bao Publishing editore

144 pagine, 16 euro








La Profezia dell'Armadillo si distingue senz'altro come una delle sorprese fumettistiche italiane degli ultimi anni.
Tutto merito dell'autore, il romano Zerocalcare, già curatore di un blog seguitissimo (http://www.zerocalcare.it/) e ora arrivato in tutte le librerie grazie a questo bel volume che riassume le tematiche principali della sua produzione.

La Profezia dell'Armadillo racchiude una serie di brevi storie di vita quotidiana di Zerocalcare (o del suo alter ego a fumetti), trentenne di oggi, fumettista a metà tra il nerd talentuoso, l'alternativo e lo scazzato. Episodi di vita vissuta che vanno dall'amicizia al lavoro, dall'impatto di una passione che gli italiani ritengono "bizzarra" - il fumetto - alla formazione personale.
Il tutto sapientemente tenuto insieme da un filo conduttore delicato e poetico, che si fa sentire qua e là, tra tanta, tantissima ironia. Questi momenti toccanti sono ancor più esplosivi proprio perché te li trovi inseriti in una serie di storie allegre, raccontate con l'ausilio di "immagini mentali", raffigurate in esilaranti, surreali vignette. 
Un tono agrodolce che mi ricorda quello di certi vecchi film di Carlo Verdone. Un parallelismo che spero faccia piacere all'autore, anche lui romano come il buon vecchio Carlo.

Impossibile poi non amare tutti i rimandi all'immaginario collettivo proprio degli ex adolescenti degli anni '80 e '90: videogiochi, film, fumetti, cartoni animati.
Momenti, splendidamente disegnati, che riescono sempre a mischiare divertimento e nostalgia, con un risultato eccezionale e non certo facile da ottenere. Non a caso Zerocalcare si è creato un pubblico laddove altri hanno fallito alla grande.

Un acquisto praticamente imprescindibile, una lettura che fa bene alle emozioni, quelle vere, che sono un po' come la vita di tutti i giorni: un'altalena tra risate e riflessioni.
Oltre a raccomandarvi l'acquisto de La Profezia dell'Armadillo tenete d'occhio anche la nuova fatica dell'autore, Un Polpo alla gola, pubblicato di recente sempre dai tipi di Bao Publishing Editore.


martedì 9 ottobre 2012

Ritmo (di Massimo Mazzoni)



Ritmo

di Massimo Mazzoni

EBook autoprodotto - Spin-off autoconclusivo della Round Robin Due Minuti a Mezzanotte

Scheda di presentazione e link per il download gratuito





Sinossi

I Super: persone dotate di poteri soprannaturali e di una longevità che li porta a invecchiare dieci volte più lentamente rispetto a un normale essere umano. Nati dagli esperimenti delle Salazar Industries, nel 1973, molti di loro sono stati ingaggiati come agenti dei rispettivi governi, come supereroi, o supersoldati.
Ma alcuni Super hanno defezionato, non desiderando diventare né icone né bandiere. Alcuni sono diventati criminali, altri fuggitivi, o apolidi, come Alexsej Stakanov, che ha abbandonato l'Unione Sovietica per girare il mondo in cerca di libertà.
In Colpirne uno, la sua prima avventura ambientata negli anni '70, Alexsej Stakanov era un infiltrato nelle brigate rosse per conto del KGB.
In Ritmo, che si posiziona alcuni anni dopo queste vicende, ci spostiamo nella Londra dei primi anni '80, nell'ultima fase del punk.

Commento

Ritmo è un racconto lungo (88 pagine) che dimostra ancora una volta la duttilità di quel genere che solo per semplificare definiamo "supereroistico", ma che in realtà vive di mille sfaccettature diverse.
Il personaggio creato da Massimo Mazzoni è sopra le righe, manesco, ribelle. I suoi poteri non sono di certo spettacolari come quello di altri Super del mondo di Due Minuti a Mezzanotte, eppure è proprio questo suo avvicinarsi alla normalità, senza però poterla raggiungere, a renderlo così particolare e vivido.

Ritmo si avvale dello splendido scenario della Londra degli anni '80, tra punk, tensioni sociali, cultura alternativa e atmosfere nostalgiche, almeno per tutti quei lettori che quell'epoca l'hanno vissuta dal vivo o in TV.
Stakanov si avvale - per così dire - di una comprimaria d'eccezione, quella Marilyn, di cui abbiamo già parlato nella recensione di Lollipop (di Germano M.). I due compongono una coppia bizzarra, con una grande carica vitale che sprizza da tutte le pagine (digitali) di una storia adrenalica, pur andando ben oltre le sole spaccettature action.

Vale la pena sottolineare, oltre tutto il resto, il fattore longevità dei Super, che li trasforma in creature in grado di superare le barriere del tempo, avvicinandoli, almeno ideologicamente, agli immortali del ciclo Highlander. Da qui la loro esigenza di non mettere radici, specialmente se sono slegati da quelle strutture governative che li vincolerebbero a rappresentare un deterrente supereroistico contro minacce esterne e interne.
Questo è il caso di Stakanov, ufficialmente traditore del suo paese, quell'URSS che però non l'ha dimenticato, come potrete leggere proprio in Ritmo.
Da scaricare, senza pregiudizi di sorta. Non vi deluderà.

mercoledì 19 settembre 2012

N. (di Stephen King, Marc Guggenheim e Alex Maleev)



N.

di Stephen King, Marc Guggenheim e Alex Maleev

Sperling & Kupfer

120 pagine a colori, 14.90 euro







Sinossi

C'è qualcosa di soprannaturale e misterioso nelle profondità del campo di Ackerman, campagne del Maine. C'è una composizione, che ricorda Stonehenge, di sette pietre con un orribile occhio nel centro. E tutto ciò che abita lì, in quello strano luogo spazzato dal vento, può aver portato al suicidio di un uomo, “N.”, le cui visite al campo sono sconfinate nel regno dell’ ossessione compulsiva. Perché la salvezza sta nel continuare a contare le pietre... continuare a contare... contare…

Commento

Un racconto di King che diventa una graphic novel: è un fenomeno piuttosto frequente, vedi per esempio la trasposizione a fumetti de L'Ombra dello Scorpione.
Con N. però la qualità è davvero alta, sia per quel che concerne la storia sia per i disegni e la parte grafica, questioni affidate all'ottimo duo Guggenheim - Maleev.
N. è un disturbante omaggio lovecraftiano ambientato nel classico Maine, terra degli incubi per tutto ciò che tormenta la fantasia di zio Stephen. Un complesso di monoliti, che appare composto da sette o otto orribili pietre - a seconda dalla prospettiva in cui lo si guarda - pare costituire un sigillo millenario in grado di bandire dal nostro mondo un'orribile divinità chiamata Cthun.

Da tempo immemore delle persone solitarie, scelte apparentemente dal caso, vengono incaricate di custodire i megaliti, di modo che nessuno possa in alcun modo rimuoverli e liberare il male. La particolare location, un campo desolato e lontano dalle strade principali, facilita il compito degli involontari (e spesso inconsapevoli) custodi. Tuttavia il Male che si propaga dalle pietre è tale da risultare contagioso anche solo guardandole.
La pazzia si manifesta in comportamenti compulsivi: i custodi dei megaliti sono ossessionati dai numeri pari (che sono "buoni"), dai cerchi e dalle diagonali, capaci di rafforzare le invisibili barriere tra il nostro mondo e quello di Cthun. Tuttavia la loro salute mentale è destinata a deteriorarsi sempre più in fretta, lasciando come ultima facoltà quella di trovare un altro custode a cui scaricare questa maledizione.

Ottimi disegni, tramoti infuocati e malsani che danno davvero la sensazione di affacciarsi su altri mondi.
Desolazione mentale e fisica, senso di abbandono, personaggi coinvolti in giochi cosmici più grandi della loro stessa comprensione.
Un finale a sorpresa, molto riuscito e cupo.
N. si rivela essere uno splendido viaggio nell'orrore imperscrutabile ed eterno. Un omaggio a HPL sentito e moderno.

giovedì 23 agosto 2012

Il Circo dei vampiri (di Richard Laymon)




Il circo dei vampiri
di Richard Laymon
Edizioni Gargoyle Books
16 euro, 384 pagine



Sinossi
È una torrida mattina d’agosto dell’estate del 1963. Siamo a Grandville, nella rurale provincia americana, e a ogni albero e palo della luce lungo la statale è stato affisso un volantino che annuncia l’arrivo in città del Circo Itinerante dei Vampiri.
L’attrazione principale – campeggia a caratteri cubitali sul manifesto – è la bellissima Valeria, l’unico esemplare vivente di vampiro ridotto in cattività.
Per tre adolescenti del luogo, Dwight, Slim e Rusty, è molto più che l’evento dell’estate, è lo spettacolo del secolo.
Nonostante i volantini proibiscano espressamente l’ingresso per i minorenni, i tre decidono che vi assisteranno a qualunque costo, ignari di andare incontro a un orrore senza fine.
Una storia di amicizia, di paura e di coraggio, di tentazione e passioni giovanili, che segnerà per sempre le vite di tre ragazzi per i quali il circo non sarà mai più lo stesso.
Commento
Il circo dei vampiri parla molto marginalmente di vampiri, diciamolo subito. Essi, anzi, essa, perché si tratta di un’unica presunta non-morta, fa da sfondo alla storia narrata, comparendo solo alla fine, in modo concitato e senza lasciare spazio all’approfondimento su ciò significa essere (o meno) un succhisangue.
Allora cosa è questo romanzo?
È una storia di formazione in salsa horror, come It, come L’estate della paura, come Ghoul. Ciò vuol dire che è un romanzo con gran parte degli stereotipi del caso:
Il piccolo paese della provincia americana.
L’estate.
Il ragazzino grasso, quello intelligente e la ragazzina coi problemi famigliari alle spalle.
Il mostro.
I bulli.
Gli adulti che sembrano appartenere a un altro mondo/universo.
Sta a ogni singolo autore saper amalgamare bene questi ingredienti. In fondo è come fare un Mojito: la sua riuscita dipende dalla bravura di chi miscela il cocktail.
Richard Laymon, compianto autore horror statunitense, era un volpone con anni di carriera sul groppone. Difficile dirvi se è uno scrittore che mi piace o meno. I suoi romanzi hanno sempre degli elementi molto interessanti, impiantati però su una trama ampiamente migliorabile. Il circo dei vampiri è del tutto in linea con queste caratteristiche.
Ben 386 pagine per narrare una singola giornata di tre quindicenni ansiosi di vedere l’esibizione “dell’unica, ultima vera vampira” sono forse troppe, anche se il romanzo è un voltapagine di quelli efficaci. In realtà la cosa che più funziona in tutto il libro, anche se pochi lo dicono, è l’erotismo smaccato di due dei tre protagonisti, Frances (Slim) e Dwight, che in queste fatidiche 24 ore scopriranno la loro sessualità e l’attrazione reciproca, fino a quel momento solo pensata ma mai manifestata.
Tolgo ogni dubbio: Laymon, pur non scadendo in volgarità palesi, descrive approcci, petting, sbirciatine, erezioni etc etc, senza troppi giri di parole. E lo fa bene, ossia in modo credibile. Il lettore riesce a immedesimarsi nell’adolescente che è stato, con tutto quel mix di sogni pruriginosi, titubanze, paure e slanci romantici che ciascuno di noi ha vissuto.
Tutto il resto sembra far da contorno: l’orrore (più accennato che altro), la storia, il circo dei vampiri, i piccoli misteri disseminati cammin facendo.
Lo stile è fresco, ironico, a volte un po’ troppo surreale nei dialoghi e in alcuni personaggi secondari. Il finale lascia decisamente perplessi, più per come è stato tagliato via alla svelta che non per il contenuto. Nel complesso però si tratta di un libro piacevole e senz’altro non noioso, anzi.
Peccato solo per il pessimo editing dell’edizione italiana, che lascia spazio a parecchi refusi, alcuni fin troppo pacchiani.
Nel frattempo… (una nota a margine) 
Ripubblico questa recensione a distanza di qualche mese. Ai tempi il vecchio blog era sotto attacco degli hacker e l’articolo passò quasi del tutto inosservato. Visto che Il circo dei vampiri mi sembra una perfetta lettura estiva, forse vi farà piacere recuperarlo e rievocare le atmosfere di It. Nel mentre Gargoyle è una casa editrice che ha cambiato del tutto struttura e mission aziendale. Non pubblica più horror, prova a proporre qualcosa di fantascienza, tuttavia mi pare ancor meno distribuita rispetto a prima.
Forse Gargoyle aveva tanti difetti, compresa una scarsa cura degli ultimi romanzi horror pubblicati, tuttavia era una voce che si distingueva nell’abulico panorama italiano dell’horror e del fantastico. Spiace che la vita di questa casa editrice sia finita così, tra polemiche e scelte aziendali a dir poco discutibili.
Se qualcuno ha notizie sul nuovo corso di Gargoyle mi faccia sapere: sono curioso.

martedì 17 luglio 2012

Chicken Little (di Cory Doctorow)



Chicken Little

di Cory Doctorow

Editore 40K

Formato ebook (racconto lungo), 2.99 euro








Sinossi

Un’agenzia che studia prodotti destinati solo ai più ricchi, una multinazionale che ha venduto una sola idea, un designer che cerca di capire cosa può interessare ai potenti che hanno tutto.E poi: sale viventi, jetpack e un intero mondo disegnato intorno a nuove regole. Da uno degli autori di fantascienza più brillanti, famosi e premiati di sempre, un affascinante romanzo breve in cui i potenti sconfiggono la morte immersi in vasche tecnologiche. (Dal sito della casa editrice)

Commento

Affascinante racconto lungo (o romanzo breve, fate voi) di Cory Doctorow, Chicken Little, proposto in Italia in solo formato ebook da 40K Editore, è un bel gioiellino di fantascienza sociale e transumanista.
In un futuro prossimo venturo alcuni uomini hanno di fatto sconfitto la morte, immergendo i loro corpi in vasche di conservazione le cui propaggini - cavi, respiratori, sensori - sono talmente estesi da raggiungere le dimensioni di un campus universitario. Si tratta di una tecnologia a cui solo i ricchissimi hanno accesso, coloro che negli anni della Crisi finanziaria sono stati così bravi da speculare al punto da diventare più abbienti e influenti degli stessi stati sovrani.
L'unico loro problema è la noia dovuta all'immortalità. Avendo tutto ciò che possono desiderare è davvero complicato trovare qualcosa che valga la spesa dei loro fondi e del loro tempo.

Società come la ATE esistono soltanto per questo scopo: inventare l'impossibile, scoprire il prodotto perfetto in grado di stimolare gli uomini nelle vasche. Finora il successo è toccato a un solo designer, ma un nuovo dipendente della ATE, Leon, è prossimo a bissare questo incredibile traguardo. Buhle, uno degli "immortali" più giovani e misteriosi, pare averlo scelto per scoprire qualcosa in grado di sconvolgere la sua placida, semidivina esistenza.

Racconto di fantascienza futurista ma non distaccato da una possibile realtà, Chicken Little è una storia che si riallaccia a problemi del tutto attuali -la crisi finanziaria, il decadimento del potere degli stati a favore delle corporazioni- proiettandoli però in una storia che non delude l'appassionato del "fantastico".
Lo stile di Doctorow, complice un'ottima traduzione, è di alta qualità, brioso. E' frizzante pur senza occuparsi di scene d'azione di alcun tipo. L'autore riesce a tratteggiare un futuro a metà tra distopia e utopia utilizzando lo spazio non eccessivo della novelette. Il risultato è intrigante, compreso il finale che ha una svolta "cospirazionista" particolarmente riuscita.
Da leggere assolutamente.

giovedì 28 giugno 2012

Caligola (di David Lapham e German Nobile)



Caligola

di David Lapham e German Nobile

Panini Comics Edizioni

144 pagine a colori, 13 euro









Sinossi

Anno Domini 37. Mentre l’impero romano afferma il suo dominio con la forza delle armi, nel cuore di Roma si vive un’epoca di lusso e depravazione, dominata dalla personalità del più controverso tra i monarchi. Posseduto dal suo stesso potere, l’imperatore Caligola soddisfa i suoi più perversi appetiti tra postriboli, arene e turpi rituali.
Una delle più oscure pagine della storia antica riletta in chiave horror.

Commento

Complice il successo di alcuni noti serial televisivi, in questi ultimi anni negli Stati Uniti stanno riscoprendo la passione per l'Antica Roma, specialmente per i capitoli più truci e oscuri della sua storia. Forse c'è anche una sorta di comunanza tra l'attuale momento socio-politico degli USA e il periodo in cui una delle prime superpotenze dell'umanità, Roma, iniziò il suo declino totale.
Quale pagina è più violenta e folle se non quella riguardante l'imperatore Caligola? Del resto abbiamo a che fare una figura storica controversa e a suo modo leggendaria, su cui sono nati aneddoti e modi di dire tramandati fino a oggi.

Ciò che Lapham e Nobile fanno in questa graphic novel è reinterpretare la figura del temibile Caligola in chiave horror.
Alla base della "pazzia" dell'imperatore ci sarebbe un potente demonio, sfuggito dall'Ade negli anni in cui Gesù Cristo camminava sulla Terra promettendo la salvezza eterna. Infiltratosi a Roma, il demonio è entrato in possesso del corpo del nuovo imperatore, dato per moribondo dopo aver contratto una brutta febbre. Oltre ad averlo curato e ristabilito il demone ne ha però abitato le spoglie mortali, trasformando l'Impero in un luogo di orgie e stragi.

Toccherà a Giuno, un giovane coltivatore d'olive infiltratosi nella corte di Caligola, cercare la verità sul sovrano e anche un modo per eliminarlo. Compito però improbo, visto l'apparente invulnerabilità dell'augusto imperatore, protetto tra l'altro da un destriero infernale, Incitatus, che nella sua pazzia ha fatto eleggere anche senatore.

Caligola è una storia estrema, di orrore e follia. E' ben disegnata e sceneggiata, con particolare attenzione alla psicologia di Giuno, il protagonista, a lungo combattuto tra odio e amore per l'emblematica figura dell'Imperatore pazzo, una figura che, suo malgrado, è entrata nei libri di storia per rimanerci per sempre.

giovedì 31 maggio 2012

Lo Schiacciaporci (di Simone Corà)

Lo Schiacciaporci

di Simone Corà

eBook autroprodotto

72 pagine circa, gratuito

Link per il download








Sinossi


Oltre un sentiero malmesso, dopo una lunga salita e un sacco di fatica, si può raggiungere una grotta. Un tempo era la casa di un eremita, Giorgio Cavali detto il Giorgino, adesso è un’attrazione turistica. O almeno così fa piacere pensare a Matteo Brighi, assessore al territorio e, a suo dire, esperto di folklore locale. Porta i curiosi lassù, raccontando di come vivesse un uomo in mezzo a un bosco, di cosa mangiasse e di come passasse il tempo. A volte esagera un po’, gli capita di raccontare delle storie. Di inventarsele, per giunta. Perché nessuno sa cosa sia successo al Giorgino.
Ma quando incontra Ivan, che del turista non ha di certo l’aspetto, si ritrova alle prese con leggende che non conosceva. Sembra che dimorino delle creature striscianti, nei cunicoli al di sotto della grotta. E sembra che Ivan voglia cacciarli dal primo all’ultimo. Tutto per colpa di un gioco di carte, dove più grosso è il mostro, più alto è il punteggio. Ovvio.

Commento

Novel bizzarra, poco definibile in un genere specifico (anche se potremmo banalmente classificarla come horror), Lo Schiacciaporci di Simone Corà è una storia insolita per la narrativa italiana.
L'autore punta su tre aspetti principali per trasformare il racconto in un voltapagine: l'umorismo nero, il nonsense e fantasia sfrenata.

L'umorismo fa parte del DNA di Corà e si nota fin dalle prime battute che oramai riesce a integrarlo in uno stile personale molto azzeccato e brioso. Un aspetto caratteristico che lo distingue nettamente come autore, e scusate se è poco (no, non non è, la domanda è retorica).

Il nonsense è il lato che più spiazza de Lo Schiacciaporci. Devo ammettere che da un punto di vista soggettivo non amo particolarmente le storie che non si capisce bene dove vanno a parare (ammesso e non concesso che vadano poi da qualche parte). Ecco, se c'è una cosa di questa novel che mi ha lasciato un po' perplesso è proprio questo aspetto: la mancanza di un intreccio vero e proprio. Tuttavia la cosa è voluta, tanto che a tratti sembra di avere a che fare con un (bizzarro) canovaccio teatrale più che con una vera e propria storia.
E a molti tutto ciò piacerà. Eccome.

Il terzo aspetto, la fantasia. Dicesi anche sense of wonder. Ok, qui direi che ci siamo proprio. Corà si è impegnato - cosa non da poco - a creare un microcosmo fatto di mostri e creaturine bizzarre e originali. Niente zombie, vampiri o licantropi, tanto per capirci. Un bel lavoro di costruzione che lascia senz'altro il segno.

Il punto di forza del racconto è senz'altro il mitico Ivan, personaggio che strappa più di una risata e che sorprende grazie a una caratterizzazione particolarissima. Ottima anche l'ambientazione, che rieccheggia di quell'Italia rurale già in passato sfruttata dall'autore. In questo caso risulta geograficamente meno definita, proprio per non intaccare il senso vagamente bizzarro che avvolge l'intera novel.

In sostanza un buon lavoro, che diverte e si fa leggere senza mai annoiare.
Possiamo considerarlo anche un esperimento narrativo? Direi proprio di sì.
 

mercoledì 16 maggio 2012

Lollipop (di Germano M.)



Lollipop

di Germano M.

EBook autoprodotto - Spin-off autoconclusivo della Round Robin Due Minuti a Mezzanotte








Sinossi

In un mondo in cui una misteriosa energia chiamata Teleforce ha conferito poteri straordinari a centosessanta (o forse più) soggetti, non tutti sono diventati supereroi celebri, famosi e idolatrati come invece sono i membri del team START e di altri gruppi paragovernativi.
Marilyn, per esempio, è una ragazza dal passato enigmatico e dal presente confuso. Eppure forse in lei c'è qualcosa che la rende una persona straordinaria, oltre alla sensualità esplosiva che le provoca le attenzioni di uomini poco raccomandabili.
Uomini e altre creature...

Commento

Lollipop è il pilot (il volume uno) di una nuova mini-saga di spin-off ispirata al mondo di Due Minuti a Mezzanotte. Siamo quindi dalle parti dei supereroi e affini, anche se Germano ci offre una variante piuttosto interessante sul tema.
Marilyn, la protagonista, è una ragazza pensata a immagine e somiglianza dell'attrice statunitense Amber Heard. A differenza di altri Super noti e celebrati, Marilyn conosco poco di sé stessa, frequenta brutta gente e ha una tendenza innata a cacciarsi nei guai. Ciò che ancora deve scoprire - o meglio ricordare - è di essere lei stessa dotata di poteri ben lontani dall'ordinario.

Quale occasione migliore per tale epifania, se non durante una calda notte portoricana, alla mercé di criminali che organizzano incontri clandestini tra cani (e tra cani e lottatori)? E forse una di queste bestie non è esattamente quel che sembra...

A dispetto della copertina glitterata, Lollipop è un racconto molto duro e "spietato". La povera Marilyn si troverà in grossi guai e dovrà lottano con le unghie e coi denti (in alcuni casi in senso letterale) per portare a casa la pelle. E sul finale scoprirà finalmente la verità sulla sua identità.
Una verità che però la proietta verso altre sfide ancora più pericolose.

Atmosfere hard-boiled, erotismo a tinte scure, superpoteri, leggende metropolitane, dialoghi serrati e narrazione con tanto di divieto ai minori di 14. Questo è Lollipop ed è pure gratis: non si può che prendere e goderselo.
Godersela.

venerdì 27 aprile 2012

La ballata di Bobbie Howard (di Davide Mana)



La ballata di Bobbie Howard

di Davide Mana

EBook Autoprodotto

Download Gratuito: ePub - PDF








Sinossi

Si può immaginare qualcosa di peggio che essere giovani, intelligenti, creativi e indipendenti in un posto morto come Cross Plains, Texas, negli anni della Depressione?
Ovviamente sì…

Commento

Ci sono molti modi per scrivere di fantascienza ucronica. Uno di questi, forse il più complicato e sottile, è quello di utilizzare della metanarrativa, reinventando alcuni noti scrittori in vesti più o meno differenti da quelle che tutti conosciamo.
Gli esempi si sprecano, da Dante Alighieri e Pitagora detective, da Sherlock Holmes cacciatore di vampiri, ad H.P. Lovecraft supereroe, e chi più ne ha più ne metta.
Nell'ebook che vi presento in questo post l'autore, Davide Mana, alza la posta e lo fa con coraggio e divertimento. Sì, perché reinventarsi Robert E. Howard, leggendario autore di Conan e di Solomon Kane, cambiandogli addirittura sesso è una mossa geniale e folle. 
Geniale perché il racconto fila via che è un piacere.
Folle perché forse, come lo stesso autore dà a intendere nei commenti sul suo blog, qualche vecchio purista howardiano potrebbe rimanerne scandalizzato. Cosa che in fondo a noi tange fino a un certo punto.

Non contento, Davide Mana cita anche un altro pezzo da novanta, il già evocato HPL, cambiando sesso pure a lui.
Doppio "scandalo", doppio godimento.
Il racconto è breve, si legge con gran piacere e fila via liscio, in uno stile scorrevole e pulito, con tanto di colpo di scena finale. Non aspettatevi nulla di particolarmente movimentato, né elementi weird che vadano al di là di quelli citati in questo articolo. La finezza de La ballata di Bobbie Howard sta tutto nel gioco del mischiare le carte, cercando di ipotizzare un what if biografico decisamente sfizioso.

Il racconto potete scaricarlo gratuitamente, ma se volete qui trovate le coordinate per fare una piccola donazione all'autore. Sistema di condivisione in rapida diffusione e smaccatamente onesto.

Buona lettura.

giovedì 19 aprile 2012

Offshore (di Germano M.)



Offshore

di Germano M.

eBook Autoprodotto - Racconto ispirato al progetto Survival Blog

61 pagine, 0.89 euro








Sinossi

Giugno 2016. L'umanità è stata in buona parte cancellata da una pandemia di origine prionica, la Gialla. Nel corso di soli cinque anni gli infetti, trasformati in cannibali folli e rabbiosi, hanno cancellato paesi, nazioni, comunità, scatenando panico e la follia. Guerre, carestie e crolli finanziari che hanno accelerato il crollo della civiltà.
Tra i superstiti che hanno cercato rifugio lontano dalla pandemia, questa in particolare è la storia di Geremia, isolato su una wind-farm a largo delle coste indiane, devastate dal fallout radioattivo causato dalla guerra col vicino Pakistan di pochi anni prima.
A cosa può portare la prolungata solitudine in un mondo morente? Ma Geremia è poi davvero solo, o c'è qualcosa che lo aspetta, al margine delle acque battute dai venti radioattivi?

Commento

Il progetto di scrittura condivisa Survival Blog ha prodotto un'interessante quantità di ebook autoconclusivi correlati allo scenario di base.
Germano è stato fin dall'inizio uno degli scrittori che ha maggiormente intuito le potenzialità dell'ambientazione pandemica, tanto da aver scritto e pubblicato Girlfriend from Hell, una specie di "caso letterario" nel sottobosco dei romanzi digitali indipendenti italiani. Storia potente, evocativa, ma anche meta-cinematografica per più di un motivo (non per ultima la presenza dell'attrice Zooey Deschanel, ossia la girlfriend citata nel titolo).

Con Offshore Germano abbandona i personaggi di GfH ma non le atmosfere pandemiche. Con un intelligente e lungimirante campio di latitudine l'autore ci porta nei pressi dell'India, laddove la Gialla ha colpito (se possibile) ancora più duramente, complice la sovrappopolazione e la guerra nucleare combattuta coi vicini pakistani.
Geremia è un uomo duro, sopravvissuto per un misto di fortuna, furbizia e soprattutto grazie a un grande senso d'adattamento. Non un eroe quindi, ma nemmeno un antieroe. Attraverso una narrazione fatta di data entry nel giornale (informatico) di bordo, il protagonista di Offshore ci regala scorci allucinati della sua vita sulla wind-farm, ma anche ricordi ancor più spaventosi di quella che è stata la sua vita nel momento in cui si è trovato bloccato, per motivi di lavoro, nei pressi della Penisola Indiana. Le descrizioni secche ed efficaci di città travolte dalla pandemia e dagli infetti, ma anche da un'isteria di massa risvegliata da ancestrali tradizioni religiose, rappresentano senz'altro il valore aggiunto del racconto. 

Il linguaggio crudo, le paranoie di Geremia e i suoi incubi conditi di sesso, violenza e malattia possono disturbare il lettore non avvezzo a certe atmosfere, così come rischiano di turbare chi crede che l'orrore narrativo sia quello edulcorato dei romanzetti di vampiri, zombie e streghe innamorate. Ecco, con Offshore siamo molto, molto lontani da tutto ciò, e anche da buona parte dei cliché a cui ci hanno abituato i romanzi e i film catastrofici prodotti un tanto al chilo.
Ciò che sorprende in positivo è anche il taglio cinematografico del racconto, che ricorda per molti versi un cortometraggio di quelli fatti bene, con un finale quasi mockumentaristico che funziona alla perfezione.

giovedì 5 aprile 2012

Bugs - Gli insetti dentro di me (di A.Barone e F.Babich)



Bugs - Gli insetti dentro di me

di Adriano Barone e Fabio Babich

001 Edizioni

14.50 euro, 120 pagine b/n








Sinossi

Ulisse è un ragazzino con l’hobby dell’entomologia e vittima costante di bullismo da parte dei suoi coetanei. Ma un giorno, un 16 giugno, i suoi persecutori vengono messi in fuga da una strana bambina di nome Circe, che fa merenda con cavallette vive, e che bacia Ulisse decidendo che sarà l'uomo della sua vita. Ulisse va a fare conoscenza dei genitori della bambina, e quello che scopre sul loro conto è così sconvolgente da fargli ripudiare la sua passione per gli insetti. Passano gli anni, e Ulisse è entrato a far parte dei Disinfestatori, uomini che hanno fatto della lotta agli insetti la loro ragione di vita e che seguono regole ferree come quelle di un clan yakuza. Un giorno, ancora un 16 giugno, Ulisse viene chiamato a compiere un intervento...e quello che gli succede sconvolgerà la sua vita, stavolta definitivamente. Perché Ulisse ricorda ancora come è stato quel 16 giugno di tanti anni fa, quando si sentiva gli insetti nella pancia. "Quando ho sentito gli insetti dentro di me". (fonte: Valentino Sergi)

Commento 

Singolare esperimento fumettistico tutto italiano, incentrato sugli insetti come simbolo duale di minaccia/speranza del mondo, e sull'insolito rapporto che lega due ragazzi, Ulisse e Circe, i quali sono a loro modo destinati a diventare gli araldi del nuovo regno insettoide che salverà la Terra.
A fare d'antagonisti al cambiamento ci sono i Disinfestatori, capeggiati dal megalomane Burroghs e dal suo clan di tirapiedi in stile Yakuza, con alcuni ibridi uomo-animale a fare da capi cellula (camaleonte, pipistrello, rana, etc etc.)

Bugs è una storia d'amore, di speranza e di ribrezzo: il ribrezzo "naturale" che gli insetti suscitano all'uomo, ma che qui viene stravolto e trasformato in una grande metafora di cambiamento transumanista ed ecologista.
Per nostra fortuna però i due autori (Barone ai testi e Babich ai disegni) evitano di rifilarci pipponi moralisti e messaggi da sussidiario delle scuole medie. Se c'è qualcosa da comunicare - e a mio parere c'è - lo si coglie tra le righe, divertendosi al contempo nel leggere una storia a cavallo tra reale e surreale, sbilanciandosi più verso questo seconda caratterizzazione.

Bel tentativo di svecchiare l'ambiente trito e ritrito del fumetto italiano, puntando su sapori a metà tra l'introspezione, il manga e il supereroistico, senza essere nulla di tutto ciò.
Quattordici euro e cinquanta non sono pochi, ma forse vale la pena dare una chance a questi ragazzi, e alle sempre valide Edizioni 001.

mercoledì 14 marzo 2012

Ucciderò Mefisto (di Valter Binaghi)




Ucciderò Mefisto

di Valter Binaghi

Perdisa Editore

128 pagine, 9 euro









Sinossi


Un noto scrittore uccide il suo psicanalista e poi si lascia arrestare senza opporre resistenza. I motivi di tale gesto paiono imputabili al recente suicidio della moglie, che aveva da poco perso il bambino che aveva in grembo. Ma quali sono le cause reali che hanno causato questa spirale di morte? A un arcigno commissario spetta il compito di scavare in un caso che potrebbe non essere imputabile unicamente al solito raptus di follia.



Commento

Valter Binaghi è un signor scrittore. Uno dei migliori che abbiamo in Italia, anche se probabilmente non ne avrete sentito molto parlare. Questo perché non è – ne si atteggia – a personaggio. Eppure dalla sua penna è nato un capolavoro, I tre giorni all'Inferno di Ivano Bonetti, cronista padano, che io farei leggere di default a chiunque si voglia occupare di scrittura, di genere e non. Se dovessi paragonare Binaghi a un autore noto a tutti, sceglierei senz'ombra di dubbio Tullio Avoledo.
Questo Ucciderò Mefisto è un romanzo breve molto più lineare rispetto ad altri suoi lavori. Eppure rivela chiavi di lettura multiple che debordano dalla storia – una semplice trama investigativa – per prendere in esame la vita, il destino, la fama, l'editoria e altri aspetti ancora.
Se la storia, pur scritta bene, non rivela particolare originalità, è nelle sfumature che Binaghi dà il meglio di sé. Per gli addetti ai lavori (leggasi: scrittori) c'è una disamina impietosa e lucidissima dell'ambiente. Editori che mercificano all'eccesso, disinteressandosi di contenuti, idee e umanità, curatori d'immagine che trasformano gli autori in prodotti, e i loro libri in semplici corollari. Ma anche giovani aspiranti scrittori incarogniti, pronti a vendersi l'anima pur di pubblicare mille copie di un libro che magari non calcolerà nessuno. E via elencando. Un'esposizione chiara e semplice dei fatti, edulcorati (o quasi) dalle opinioni.
Per tutti gli altri lettori resta la storia, che sfiora appena il simbolismo esoterico, affonda nella psicologia e nel destino e nella predestinazione. E nell'amore, off course.
Ottima la caratterizzazione dei personaggi, commissario compreso. Quest'ultimo gioca volontariamente tra gli stereotipi, interrogandosi sul come agirebbero i suoi controaltari librari, da Montalbano a Poirot. Metanarrativa leggera e intelligente.
In sostanza Ucciderò Mefisto è un libricino che vale senz'altro i nove euro del prezzo di copertina. Aspettando che Binaghi torni a proporci un altro capolavoro più lungo, argomentato e geniale.

Una nota finale

Non so se dalla recensione si è capito, ma sono rimasto molto colpito dalle riflessioni inserite dall'autore nel bel mezzo di una semplice storia tinta di giallo. Non si tratta certo di un'epifania, perché in fondo sono cose che chi bazzica il mondo della scrittura sa o almeno percepisce da sempre. Però trovarle espresse con così solida chiarezza fa davvero riflettere.
I grandi editori non vendono più libri, ma personaggi (un tempo chiamati scrittori) che costruiscono un'immagine proponibile a livello mediatico. Le stesse idee propugnate dai libri sono spesso sagomate su specifici target di lettori, ma non in modo spontaneo (del tipo: gli autori di fantascienza si rivolgono naturalmente ai medesimi appassionati), bensì artefacendo la realtà e sfruttando i trend del momento, oppure calcando la mano sui fatti di cronaca (i famosi instant book).
Chiudo con una semi-citazione da Ucciderò Mefisto: a chi importa più investire sui libri, che possono condizionare il pensiero di diecimila persone (quando va bene), mentre la televisione ne condiziona milioni con un decimo dello sforzo intellettivo?


mercoledì 29 febbraio 2012

Il crocevia del mondo (di Davide Mana)



Il crocevia del mondo

di Davide Mana

ebook autoprodotto - collana "Lemuria social club"

Link per il download









Sinossi

Una raccolta di fatti e fattoidi storici relativi a quell’ampio settore di terre selvagge (e non così selvagge) fra Europa ed Asia, a cavallo fra 19° e 20° secolo.
Avventurieri, spie, baroni omicidi, mandarini pazzi, eserciti e bande di predoni, dame della buona società, falsi monaci, industriali avventurosi e giovani plutocrati di belle speranze, ninja, dinosauri, divinità asiatiche, dischi volanti e varie amenità.
Un totale di circa 20.000 parole, una settantina di pagine, tutte seriamente documentate.
Perché la storia è tutto fuorché noiosa.

Commento

La Storia è conosciuta sempre troppo a grandi linee, tralasciando quei dettagli e quegli scenari che potrebbero invece far innamorare di essa anche chi dichiara di odiarla.
Il crocevia del mondo si propone di raccontarci gli avvenimenti e i personaggi relativi a un angolo del nostro pianeta tanto affascinate (e citato a sproposito) quando sconosciuto.

Tra Tibet, Himalaya, Asia centrale esistono terre che ancora oggi risultano misteriose, ma che un tempo erano ammantata di un'aura mistica, quasi magica. Furono in molti a esserne affascinati: giornalisti, scienziati, alpinisti, militari, avventurieri, religiosi. Ma anche banditi, sbandati, mercenari. E i nazisti, sì, anche loro, che cercavano Agarthi e i suoi segreti e che ipotizzavano folli affinità tra gli ariani di Germania ed alcune popolazioni tibetane e turkmene.

Davide Mana ci presenta una serie di ritratti storici di questi personaggi ambigui, a volte intriganti, spesso inquietanti, ma sempre affascinanti. Avventurieri dimenticati da un mondo sempre più globale e senza segreti, dove gli occhi di un satellite possono tracciare le mappe delle più sperdute regioni del pianeta. Regioni che un tempo potevano essere raggiunte soltanto a dorso di mulo, con improbabili spedizioni che spesso sconfinavano nell'esoterico, tra yeti, monaci stregoni e improbabili ricerche psicogeografiche.

Un saggio scritto con piacevole ricerca del dettaglio, senza scadere nel didascalico. Il crocevia del mondo potrebbe facilmente diventare un solido sourcebook per qualche gioco di ruolo di atmosfera dieselpunk, ma nel mentre resta una guida affascinante e spicciola per una bella epoca che mai come ora ci ispira nostalgia e, perché no, un pizzico di malinconia.