giovedì 17 novembre 2011

La porta di Atlantide (di Giulio Leoni)







 La porta di Atlantide

Giulio Leoni

Mondadori Editore

432 pagine, 19,90 euro

(recensione inedita)



Sinossi


Vanja è bellissima. Alta come una modella, lo sguardo di ghiaccio e i lunghi capelli completamente bianchi... il suo fascino enigmatico spicca nella sala semivuota dove è in corso una conferenza sulla leggendaria isola di Atlantide. Ovvio che la noti uno scrittore di romanzi gialli, tanto sembra fuori posto in quel luogo. Come è insolito il mestiere che si è scelta in Italia: la dama di compagnia. E le sorprese sono appena cominciate: poche ore dopo l'incontro alla conferenza, muore in circostanze sospette l'anziana signora che Vanja assisteva, una donna che è stata un tempo una famosa veggente, e che porta con sé il segreto delle sue visioni. Tra cui forse proprio la chiave che apre la porta dell'isola perduta. Affascinato dalla giovane slava, il protagonista inizia una personale indagine. Ma presto viene travolto da un turbine di indizi e prove che assumono una luce ancor più sinistra in presenza di nuovi omicidi. Una trama in cui nulla sembra avere senso, e in cui compaiono via via fatti e personaggi sempre più strani. Nulla, se non appunto le tracce appena visibili di quella antica terra, Atlantide, e del mistero della sua scomparsa. Perché è da quella remota tragedia che tutto ha avuto origine. Lo crede disperatamente Vanja, custode di un segreto inconfessabile che si è portata dentro dalla nascita. E comincerà a crederlo anche il protagonista, sempre più sconcertato da quello che va scoprendo: Atlantide è davvero esistita, le sue rovine attendono qualcuno che le riporti alla luce con il loro segreto.

Commento


Raramente recensisco materiale pubblicato da Mondadori, casa editrice di cui non condivido il 90% delle strategie editoriali. Faccio volentieri eccezione per i titoli veramente meritevoli, come accade per Giulio Leoni, ottimo autore che mi è piaciuto in quasi tutto il suo materiale che mi è capitato in mano.
La porta di Atlantide è un thriller velato di soprannaturale e con alcune connotazione da spy-story. C'è quindi un'abbondanza di suggestioni e generi che, se amalgamati da uno scrittore meno esperto, andrebbero a comporre un improbabile pasticcio. Per nostra fortuna Leoni è invece una penna esperta e piacevole da leggere, al di là della storia che di volta in volta decide di narrare.
E questa volta si tratta di una storia che senz'altro ha tutto il potenziale per piacere al sottoscritto: civiltà perdute, fantarcheologia, nazismo esoterico, donne misteriose... Il tutto senza quasi mai muoversi dal contesto urbano di una Roma livida e in cui s'intrecciano le vicende dei due protagonisti principali.
Atlantide, il leggendario continente fantasma, fa da sfondo a un'indagine nata in modo casuale, in cui uno scrittore (alter-ego di Leoni?) si trova coinvolto in una brutta faccenda di omicidi correlati a una medium e spionaggio industriale di altissimo livello.
L'autore è ottimo nel tracciare una trama portante, in cui si sviluppano diverse storie corollarie, molte delle quali hanno solo in parte a che fare con la ricerca di Atlantide, ma che sono perfette nel disegnare un quadro d'insieme ricco di spunti e di rigorosità logica. Come al solito Leoni si dimostra bravissimo nell'inserire riferimenti storici precisi, che vanno dal processo a Galileo ad alcune ricerche occultistiche delle SS prima e durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il pregio del romanzo, che però per molti sarà anche un limite, è quello di non spingersi mai con entrambe i piedi oltre a quella sottile linea che separa la realtà e il fantastico. O meglio: il lettore viene indotto a credere che certi elementi narrati trascendano le spiegazioni razionali, salvo che poi quasi tutto sembra man mano rientrare, lasciando la storia più sui binari del thriller che non altrove.
Da qualunque parte lo si guardi La porte di Atlantide è comunque un libro solido, piacevole e scritto come Dio comanda.
Visto lo stile brioso e ironico di Leoni azzardo col dire che dovrebbe piacere anche a chi non ama il genere (un po' come succede per i romanzi di Tullio Avoledo).
Promosso senza particolari riserve.

Nessun commento:

Posta un commento