lunedì 10 ottobre 2011

Angelology (di Danielle Trussoni)



Angelology

di Danielle Trussoni

Editrice Nord

504 pagine, 18.60 euro

(Recensione del 15 giugno 2011)



Sinossi


Evangeline ha soltanto sette anni il giorno in cui il padre la affida alle suore del Convento di Saint Rose, vicino a New York, lasciandole come unico ricordo u ciondolo a forma di lira. Da allora il convento è stato la sua casa, il luogo dove è cresciuta, dove ha preso i voti, e dove ha fato una scoperta sconvolgente: una lettera del 1944, spedita dall’ereditiera Abigail Rockefeller alla Madre Superiora, in cui viene citata una misteriosa spedizione nella Gola del Diavolo, in Bulgaria, e il ritrovamento di un cadavere perfettamente conservato. Il cadavere di un Angelo. Per Evangeline, quella lettera è il primo tassello di una storia che affonda le sue radici nella notte dei tempi: la storia degli Angeli che hanno tradito Dio e del Male che è sceso sulla Terra con un battito d’ali; la storia dei Nefilim, e creature generate dall’unione tra gli Angeli ribelli e i mortali; la storia degli Angelologi, un gruppo di studiosi e religiosi che, da generazione, si tramandano il segreto dell’esistenza dei Nefilim e combattono contro di loro una guerra secolare. E, soprattutto, la storia di quattro strumenti di origine divina e dai poteri straordinari, quattro strumenti andati perduti c eh, adesso, Evangeline ha i compito di recuperare, prima che lo facciano i Nefilim. Perché la storia degli Angelologi è anche la sua storia, e la loro missione è la sua missione. Una missione che riscriverà il destino di Evangeline e, forse, dell’umanità intera.


Commento


Dicono che la seconda metà del 2011 sarà la stagione degli angeli. Dicono anche che rimpiazzeranno i vampiri alla melassa e i mezzi-demoni con gli occhi a cuoricino. In realtà questa stagione mi sembra già iniziata. Basta guardare i ripiani dei megastore, dove i succhiasangue innamorati se la giocano con gli angeli infiocchettati.

Non mi stancherò mai di sottolineare quanto provo ribrezzo per questi filoni narrativi. Non per un titolo in particolare, bensì per la caterva di letame prodotto a ritmi industriali solo per sfruttare un trend di mercato. Ok, gli editori (anche quelli dotati di un'elementare intelligenza) non sono enti culturali: devono fare soldi. Il punto è che li stanno facendo con la stessa mentalità delle peggiori catene di fast food.

Detto ciò, Angelology non fa parte di questa cloaca letteraria per lettori diversamente dotati di cervello. Ovviamente in Italia sarà difficile far filtrare questa non sottile differenza, ma io ci provo.

Angelology è un discreto romanzo. Ottimo nella prima parte, mediocre sul finale. In media risulta quindi godibile, dotato di un discreto potenziale, purtroppo buttato alle ortiche sul più bello, quando la Trussoni opta per una “resa dei conti” nel più scontato finale hollywoodiano.

Quel che l'autrice riesce a fare molto bene è creare una realtà molto simile alla nostra attuale (praticamente identica), ma in cui c'è una disciplina scientifica in più, l'angeologia, che è più o meno riconosciuta e accettata in tutto il mondo. Dando per scontato che gli Angeli esistono, da qualche parte lassù nei sette paradisi, ci sono dunque ricercatori e accademici che da secoli cercano di studiarne le caratteristiche, basandosi più che altro su testi antichi e su rarissimi indizi concreti del tempo in cui alcune di queste creature superiori calcavano la nostra terra. I ricercatori sono in parte legati a una branca della Chiesa mal tollerata dal Vaticano, e in parte si tratta di laici. L'angeologia è una disciplina che mischia archeologia, storia, teologia, ma anche materie inventate dall'autrice, è decisamente accattivanti: studio della musica celeste, invocazione angelica, biologia angelica, storia dei Nephilim etc etc.

Proprio i Nephilim sono i villains del romanzo. Creature mezzosangue nate quando alcuni angeli ribelli – ma non demoniaci – copularono con alcune tribù pre-diluviane, i Nephilim da secoli cercano di manipolare la storia umana, spesso riuscendoci. Vivono un'esistenza parallela, fatta di imperi economici tramandati di padre in figlio. In passato molti di loro erano infiltrati nelle potenti corti europee, per ultimi in quelle dei Tudor e degli Asburgo. I Nephilim sono malvagi secondo la nostra concezione della morale. In realtà essi badano in modo pratico e spiccio al benessere della loro stirpe, relegando noi “inferiori” al rango di una sottorazza da sfruttare e comandare.

Basterebbero giù questi elementi per imbandire una buona storia, ma la Trussoni ne mette in gioco altri.

Il primo riguarda i Vigilanti, gli angeli ribelli che copularono con gli umani poco prima del Diluvio Universale, creando la razza dei Nephilim. Così come gli angeli di Lucifero sono stati chiusi all'Inferno per la loro ribellione, i Vigilanti sono stati imprigionati in una voragine terrena impervia e (quasi) impossibile da trovare. Essendo immortali, la punizione da scontare per la loro trasgressione è la reclusione eterna. Ma gli angelologi protagonisti del romanzo sono finalmente in grado di individuare la loro prigione, e desiderano vedere di persona i Vigilanti.

Il secondo elemento è forse quello che più stona, e si tratta della Lira di Orfeo (originariamente appartenuta all'arcangelo Gabriele), un artefatto di immensa potenza, in grado di cambiare l'essenza stessa del Creato, se suonato secondo certi schemi musicali.

Non starò a dirvi come questa moltitudine di fattori incidono nel quadro generale. Vi basti sapere che l'insieme è piuttosto buono, il piatto abbondante, lo scenario ben tratteggiato e ricco di quell'infodump positivo di cui io vado matto (alla faccia dei talebani dei manuali di scrittura e bla, bla bla).

La Trussoni scrive bene, con delicatezza e in modo corposo, pieno. Leggendo Angelology si ha la piacevole sensazione di avere a che fare con un progetto studiato a fondo, pieno di quei dettagli che rendono un romanzo godibile anche al di là dei momenti di down della trama. Ed è proprio qui, nella trama, che l'autrice perde colpi. Non sempre, non in modo eclatante, ma li perde. Come già accennato è soprattutto sul finale che il libro non si dimostra all'altezza di quanto costruito nelle 400 pagine precedenti.

A ogni modo Angelology è un romanzo assolutamente superiore alla media del sottogenere. Anzi, azzardo nel dire che non può essere in alcun modo paragonato a certa narrativa-spazzatura fatta di romanticherie da libercolo rosa da edicola.

Se amata i thriller esoterici, la fantarcheologia e l'urban fantasy dovrebbe piacervi.

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