mercoledì 25 febbraio 2015

Quell'estate di sangue e di luna (di Eraldo Baldini e Alessandro Fabbri)



Quell'estate di sangue e di luna

di Eraldo Baldini e Alessandro Fabbri

Einaudi Editore

255 pagine, 15 euro

Link per l'acquisto (versione cartacea)




Sinossi

È l’estate del 1969. A Lancimago, paese rurale di poche centinaia di anime, quattro inseparabili amici undicenni, Enrico, Billo, Valerio e Gianni, seguono alla tivù la missione Apollo che porterà il primo uomo sulla Luna. Ma sul villaggio, proprio in quei giorni, si scatena un crescendo di eventi terribili e misteriosi. La natura stessa pare ribellarsi o impazzire, mentre aleggiano sui campi i fantasmi di superstizioni dimenticate e di antiche paure. Di fronte all’ottusità degli adulti saranno i quattro bambini, e soprattutto Enrico, che trova un alleato nella memoria lunga di nonno Siro, a fronteggiare l’orrore e a comprenderne il senso. Ma perché, trent’anni dopo, lo stesso Enrico accompagna a Lancimago il figlioletto?

Commento

Eraldo Baldini è uno dei pochissimi autori che in Italia ha maturato un vero successo scrivendo horror "puro". Del resto le sue storie, quasi sempre ambientate in un contesto rurale, attingono ai ricordi di chi, tra noi lettori, ha vissuto un'infanzia prettamente di paese, a contatto con realtà, tradizioni e misteri che pian piano acciaio e cemento stanno cancellando dalla memoria.
Quell'estate di sangue e di luna, scritto col contributo di Alessandro Fabbri, può essere definito senza dubbio la versione italiana di due notissimi romanzi: IT di S.King, e L'Estate della paura, di D.Simmons.

I punti in comune sono tanti, a volte forse anche troppi. Innanzitutto anche il libro di Baldini è una storia di formazione: un gruppo di ragazzini, calati in un contesto rurale (piccolo paesino, lontano dalle grandi città etc etc), si trova a lottare con un Male soprannaturale che mette in pericolo tutta la comunità, e che gli adulti (tranne alcuni) si rifiutano di vedere.
La differenza fondamentale sta nella lunghezza: mentre Simmons e King hanno scritto due romanzi tanto belli quanto lunghi, Baldini e Fabbri ci regalano un romanzo di media lunghezza, anzi, quasi corto, che può essere divorato in un paio di giorni. Cosa che tra l'altro riesce facilmente, visto che la storia è intrigante e costringe il lettore a girare pagina dopo pagina.

Gli autori sono molto bravi a tratteggiare lo scenario della vicenda, un paese immerso nella campagna, una comunità dove tutti sanno tutto di ciascun abitante, eppure dove vecchi misteri sonnecchiano nell'ombra, pronti a risvegliarsi per riscuotere il loro tributo di sangue. Non mancano, in quest'ambientazione, enormi campi di grano, paludi nebbiose, assolate stradine, casa abbandonate e altri elementi propri dello stile “baldiniano”.

Quel che è bello è vedere quanto una storia di questo tipo funzioni straordinariamente bene in un contesto italianissimo (l'Emilia Romagna agreste), senza dover ricorrere al “solito” Maine di kinghiana memoria. Il periodo scelto dagli autori è l'estate del '69 (nei giorni del primo volo umano sulla Luna), un'epoca storica in cui l'Italia è a cavallo tra la vecchia realtà contadina e il boom economico. Proprio il volo dell'Apollo 11 sembra rappresentare la metafora del passaggio da un mondo all'altro, ma anche quello dall'adolescenza all'età adulta.
Infatti il romanzo adempie alla perfezione anche il suo dovere di racconto di formazione, laddove la lotta dei ragazzini contro un Male ancestrale simbolizza proprio una sorta di rito di passaggio nel mondo dei grandi che, si sa, tanto buono non è.

Ottimo lavoro dunque, consigliato a chi ama questo genere di storie. Che poi assomigli un poco ai due romanzi già citati vuol dire poco e niente. L'importante è leggere un libro ben scritto e ricco di suggestioni che appartengono al subconscio di molti noi. In questo senso i due autori hanno perfettamente svolto il compito prepostosi.

sabato 7 febbraio 2015

Black Magic Woman (di Danilo Arona)



Black Magic Woman

di Danilo Arona

Fratelli Frilli Editore

244 pagine, 1,99 euro (versione ebook), 7,15 euro (versione cartacea)

Link per l'acquisto







Sinossi

11 settembre 2001.
Da anni residente in Italia, il giornalista spagnolo Manuel Blanco, dinanzi alle terribili immagini televisive delle Twin Towers in fiamme, riceve un inquietante documento via rete dall’America. Il file s’intitola Black Magic Woman, qualcosa di antico e di familiare per Blanco che ha indagato a lungo in passato sui misteri del Palo Mayombe e i suoi rapporti con le narcomafie. Quel resoconto, però, fa intravedere qualcosa di diverso: dietro la tragedia delle Torri e le sue conseguenze nel mondo non c’è solo la sigla misteriosa di Al Qaeda, ma un più arcano livello esoterico che, nel nome del Palo Mayombe e della magia nera islamica, fiancheggia il terrorismo scatenatosi nel mondo occidentale...
E se la guerra che vediamo ogni giorno combattere in TV fosse soltanto la facciata di sotterranea guerra psichica che una setta micidiale ha dichiarato all’umanità? E se le migliaia di vittime innocenti, soprattutto donne e bambini, da un parte e dall’altra, altro non siano che pedine progettualmente sacrificabili sul fronte di tale conflitto? E se i tanti misteri di una cronaca impazzita (ragazzini uccisi e/o scomparsi così come giovani donne) e le sue troppe apocalissi quotidiane rientrassero in questo mortale disegno?

E’ solo fantasia. Forse... Ma nel gennaio 2002, quando un piccolo di sei anni è misteriosamente assassinato in una villa sulle alture genovesi, Blanco - con l'aiuto di un anziano professore universitario e un tenente colonnello dell'Arma - scopre che il preambolo di tanto moderno terrore potrebbe addirittura risalire alla Londra del 1888, dove impazzava Jack lo Squartatore. Un lontano passato che si riverbera nella storia criminale dell'ultimo ventennio italiano, dove gli orribili delitti del “mostro di Firenze” s'incrociano ad altri inspiegabili e sanguinosi fatti di cronaca: Castelluccio dei Sauri, Novi Ligure, Chiavenna, gli omicidi di Donato Bilancia...

Commento

Riproporre questa mia recensione dopo diversi anni è una scelta meditata, non casuale.
Lo faccio perché Black Magic Woman, a mio parere il capolavoro letterario del sempre ottimo Danilo Arona, ha anticipato anni fa delle tematiche che oggi sono fin troppo d'attualità. Terrorismo, esoterismo, manipolazione della credulità popolare, riti occulti che legano remote periferie della vecchia Europa (Italia in primis) a signori della guerra che trasformano i loro desertici feudi in wasteland dominate da barbarie e da riti sanguinari.
Inoltre Black Magic Woman è ora in vendita anche in versione digitale a meno di due euro. Un'occasione imperdibile. Anche perché non ricordo altri thriller/horror italiani dal sapore tanto globale e... profetico.
Così, eccovi la mia vecchia recensione.

Anche in Black Magic Woman l’autore non tradisce lo stile che da sempre preferisce: il romanzo occultistico-esoterico presentato sotto forma d’approfondimento giornalistico.
Ambientato tra Piemonte e Liguria (in primis Bassavilla città cult dei romanzi di Arona), il romanzo rielabora ciò che sta accadendo ai giorni nostri cercando di porlo da un differente punto di vista: quello misterico e magico. In questo modo si mischiano magistralmente elementi apparentemente antitetici quali attualità e antichi riti, terrorismo e superstizioni ataviche, mondo moderno e mondo spirituale.
Arona non lesina in teorie e approfondimenti, sfruttando il taglio a volte quasi giornalistico del romanzo e giustificando mirate digressioni in campo esoterico con l’intervento di Alex Grandoni, un altro dei protagonisti del libro, sensitivo genovese e forse alter ego dell’autore stesso.

L’orrore evocato da Arona nasce dal quotidiano, dai piccoli orrori della provincia sonnolenta, annodandosi poi, in modo sapientemente verosimile, a scenari sempre più grandi, fino a scoprire trame occulte che mettono in pericolo l’esistenza stessa del mondo così come lo conosciamo.
La vicenda principale del romanzo è alternata da brevi storie collaterali che, pur nascendo dalla trama-madre, sono autoconclusive e aiutano il lettore a percepire la grandezza del Male che con le sue spire rischia di avvolgere qualunque cosa.

Quel Male che, nei romanzi di Arona, dà sempre l’impressione di essere così forte, inarrestabile e inevitabile tanto che, man mano che si prosegue nella lettura, sorge spontaneo un senso di pessimismo, accompagnato dal dubbio: ciò che l’autore racconta è davvero solamente frutto della sua fantasia creativa?