giovedì 3 novembre 2011

2012 - L'ultimo grido del Mondo (di Matteo Poropat)




2012 – L'ultimo grido del Mondo

di Matteo Poropat

Ebook autoprodotto

(recensione inedita)







Sinossi

Per Sebastian Shaw, presentatore televisivo ormai di fama mondiale, il futuro non potrebbe essere più buio. Un’accusa per molestie sessuali. Orribili incubi che lo tormentano. Quel senso di predestinazione, che sembra deciso ad accompagnarlo verso l’anno a venire, il 2012, e a una nuova puntata della sua trasmissione. Dove la sua vita, come quella del mondo intero, potrebbe concludersi con un ultimo, terribile grido.

Commento

L'ultima novel di Matteo Poropat, vera e propria autorità per quel che riguarda l'impaginazione di ebook e l'evoluzione dell'editoria digitale italiana, è una lieta sorpresa nel campo delle autoproduzioni nostrane.
2012 – L'ultimo grido del Mondo, è un racconto apocalittico sulla falsariga di un lovecraftismo moderno, calato cioè (come il titolo fa intendendere) in un contesto contemporaneo, senza barocchismi o scimmiottamenti dello stile del comunque amato HPL.
Il protagonista della novel, Sebastian Shaw, è un anchorman di successo, una vera e propria celebrità catodica. In un 2012 che sembra inizialmente lontano dalle stravanti apocalissi predette dai Maya Shaw si trova incastrato in un'accusa che potrebbe rovinargli la carriera. L'unico modo per farla franca è accondiscendere alla richiesta dei tre direttori esecutivi della sua emittente, che gli chiedono di dar spazio a un inquietante telepredicatore appartenente a una misconosciuta Chiesa...

2012 è dunque un racconto catastrofico che narra i fatti – o più precisamente la cospirazione – che portano alla suddetta catastrofe. Bella l'idea della fine del mondo gestita da una potente emittente televisiva e non dai soliti militari, servizi segreti deviati o terroristi fanatici. I tre membri del CDA che ordiscono il piano per incastrare Shaw sono dei personaggi piuttosto riusciti, giusto punto d'equilibrio tra i classici cultisti a la Lovecraft e i più classici e biechi dirigenti televisivi (almeno, per come li immaginiamo noi semplici mortali).
Ottimi i siparietti di contorno alla narrazione principale, in cui seguiamo alcuni telespettatori che, loro malgrado, verranno condizionati dall'ultima trasmissione condotta da Sebastian Shaw. Forse avrebbero meritato più spazio, visto che c'erano tutti i presupposti per farlo.

Il finale, su cui non spoilererò per non rovinarvi la sorpresa, è molto azzeccato e originale al punto giusto, ossia senza voler strafare e al contempo senza scadere nel dejà vu più banale.

In sostanza 2012 – L'ultimo grido del mondo è una novel godibile e ben scritta, che non persegue nessun obiettivo se non quello di intrattenere il lettore, riuscendoci. Pregevole, a mio parere, il citazionismo e le atmosfere lovecraftiane, senza però scadere nella tentazione di clonare per l'ennesima volta frasi ed espressioni del Solitario di Providence.
Una cosa su cui dissento è la scelta del titolo: quel 2012 era francamente evitabile. Tuttavia, si sa, farà molto gola ai motori di ricerca ;-)

4 commenti:

  1. Ormai mancano anche a me poche pagine alla fine di questo ebook. Da quello che ho letto fin'ora, l'incipit zoppica un pochino, però poi la trama evolve e avvolge. A un certo punto non lo si vorrebbe più mollare. Ma ne parlerò sul mio blog quando sarò giunto al termine ^_^

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  2. Grazie della rece, Alex!

    Sui vari punti concordo con te, compreso il titolo. L'aggiunta del 2012, oltre a un richiamo come dicevo alla raccolta per cui è nata, è un bieco modo di attirare visitatori ai quali "l'ultimo grido del mondo" interessa meno dell'anno in cui viene... urlato :)

    Dei personaggi sono contento che i tre ti siano piaciuti. Il charachter design, se esiste una cosa del genere, non è il mio forte, tendo sempre ad avere personaggi piuttosto vaghi e indistinti. Tant'è che qua credo si veda meglio il trio ad esempio, rispetto al protagonista (delineato ma solo fino a un certo punto).

    Mi fa piacere anche che ti sia goduto il finale, non convenzionale, e la frammentazione dei punti di vista del momento apocalittico. Sicuramente avrebbero dovuto essere ampliati. Ma il racconto già così era troppo lungo, per la raccolta iniziale e poi temevo che avrei annacquato la (già un po' esile) storia.

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  3. Io devo ancora leggerlo, ma sono sicuro che mi piacerà. Sia perché i precedenti ebook di Matteo mi erano piaciuti, sia perché alcune cose che hai citato in questa recensione mi intrigano di già. :)

    Ciao,
    Gianluca

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  4. L'ho letto già e mi è sembrato un racconto senza sensazionalismi ma del resto scritto bene e fatto apposta per intrettenere il giusto. Bella l'idea di mandare in diretta l'apocalisse (a che ora è la fine del mondo? cantava il Liga).

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