giovedì 31 luglio 2014

Vampira Tango (di Daniele Ramella)


Vampira Tango

di Daniele Ramella

eBook autoprodotto

45 pagine, 1,01 euro








Sinossi

Milano. Autunno 1862. 

L'Italia è unita già da un anno. In un'osteria si danno appuntamento sei intellettuali geniali e stravaganti: nasce la Scapigliatura milanese, una nuova, audace corrente letteraria che si contrappone alle più tradizionali tendenze dell'Italia risorgimentale. 
Uno di loro, Iginio Ugo Tarchetti, ama una donna di nome Fosca. 
Fosca è alta, pallida, vestita di nero. 
Fosca è una vampira. 

Inizia con questa novelette, pienamente integrata nel setting “Risorgimento di Tenebra”, il ciclo de “Le Avventure del Club degli Scapigliati”, nel corso delle quali i sei improvvisati “Investigatori dell'Occulto” affronteranno incredibili minacce, mostruose creature, entità soprannaturali, con l'unico aiuto della loro genialità, della loro incoscienza e - perchè no? - anche di un sorso di assenzio.

Commento

Novelette facente parte del progetto open source Risorgimento di Tenebra, Vampira Tango è una storia autoconclusiva scritta e pubblicata da Daniele Ramella, autore che di fantastico e di folklore locale se ne intende.

Abbiamo a che fare con una versione milanese - nonché al femminile - del Dracula di Bram Stoker.
Questa volta il vampiro è una donna, Fosca, il suo terreno di caccia è il capoluogo meneghino, i suoi avversari sono sei "scapigliati", intellettuali, scrittori, artisti con la mente sveglia ma assai poco pratici con ciò che concerne il combattimento e la battaglia.

La storia ha i classici cliché del genere, ma è ben narrata, divertente, con un buon ritmo e con dei dialoghi frizzanti e divertenti.
Interessante la classica caccia al vampiro, condotta però da dei neofiti. Ancor più interessante l'arma che trovano per combattere Fosca: una balestra a ripetizione, nota per essere stato lo strumento prediletto di Giuseppe Mazzini, a sua volta uccisore di vampiri (o almeno, questo racconta un altro contributo a Risorgimento di Tenebra).

Vampira Tango è il primo volumetto di una saga che vedrà i protagonisti del movimento della Scapigliatura alla presa con mostri e misteri.
Qualcosa di nuovo e di inedito, per il mercato italiano.
Da recuperare!


mercoledì 30 luglio 2014

Firepower (di Marina Belli)


Firepower

di Marina Belli

Moonbase Productions

94 pagine, 0,99 euro








Sinossi

Una missione impossibile: due Super-umani senza nulla da perdere, che devono essere fermati. 
Una squadra improbabile: una telepate, una straniera ostile e uno scienziato con degli strani tracciati mentali. 
"Sarà facile come spingere una segretaria illibata a comprare un test di gravidanza".

Commento

Nuovo spin-off per il setting di scrittura condivisa Due Minuti a Mezzanotte, Firepower è una novelette piuttosto lunga, a opera di Marina Belli, una delle autrici storiche di 2MM.

Fedele a certe, consolidate atmosfere "mature", Marina costruisce una storia che mischia evidenti elementi supereroistici a un impianto thriller-action di primo livello, di quelli che non spiacerebbero a un Tom Clancy dei tempi d'oro.
Si parte dal presupposto - secondo me sacrosanto - che persone dotate di poteri sovrumani non possono che scegliere un campo in cui combattere. La neutralità è un lusso che non possono permettersi.
Molti optano per i presunti "buoni", vale a dire i servizi di sicurezza del paese o della federazione a cui appartengono, mentre altri diventano criminali o, peggio ancora, super-terroristi.

Firepower si orienta su queste tematiche, pur lasciando spazio soprattutto all'azione e alle sacrosante botte da orbi.
Piace però l'interpretazione in stile Ultimates del superuomo, non più buffo arruffone in calzamaglia, bensì arma vivente di difficile gestione.

Marina, in questa storia dal sapore mediorientale, ma con personaggi in gran parte occidentali, riserva una particolare attenzione alla psicologia di protagonisti e comprimari. Cosa non facile, ma che appartiene ai pregi dell'autrice in questione.
Storia consigliata, anche se non siete tra i più convinti amanti del filone supereroistico.

mercoledì 2 luglio 2014

Quattro Colori (di Davide Mana)


Quattro Colori

di Davide Mana 

Moonbase Productions

30 pagine, 0,99 euro








Sinossi

E' la notte peggiore della tua vita. 
Raggiungi uno sgabello come un naufrago che abbranchi un salvagente e ti afflosci sul cuscino foderato di nappa rosa, i gomiti sul bancone, ad allentare un po' la tensione fra le scapole. 
Ordini un doppio malto. 
Lo specchio oltre le bottiglie e la macchina di rame e ottone per l'espresso all'italiana ti restituisce il riflesso di una maschera dalle fattezza volpine, rughe attorno alla bocca, l’unica parte del tuo volto, col mento mal rasato, che il cappuccio nero lasci scoperta. 
Il corto mantello, nero come la maschera, non fa nulla per slanciare il tuo corpo massiccio e appesantito dagli anni, e lì sul tuo trespolo, infagottato come una ranocchia zoppa, un gran cinturone pieno di tasche, ed una specie di pistolone in un fodero chiuso, il tutto allacciato attorno ad una pancia da bevitore di birra, ti vedi un po’ ridicolo e molto, molto ubriaco. 
Il barista ti guarda circospetto. 
“Io non sono sempre stato così, sai?”

Commento

Davide Mana dimostra che è possibile scrivere un racconto di supereroi senza infilarci nemmeno una scena d'azione.
E Quattro Colori funziona molto bene, così come è impostato: un mix tra flusso di pensieri, monologo, dialogo e flashback.

In questo racconto ci sono echi degli Watchmen a fumetti, ma anche delle dime novel, del pulp degli anni '40 e della golden age del fumetto supereroistico.
Attraverso i ricordi del protagonista, un ex eroe mascherato invecchiato male, dimenticato da chi lo idolatrava, abbandonato dalla donna (a sua volta combattente in costume), Mana ci porta su una giostra che ripercorre idealmente le varie epoche della narrativa supereroistica: dai giustizieri mascherati ai metaumani in sgargianti costumi, fino ad arrivare al supereroe inteso come soldato d'élite del governo, magari tendente un po' al fascismo.

C'è molta ironia e non poca malinconia, in Quattro Colori. Il racconto va giù che è una meraviglia, accompagnato dai quattro cocktail a cui fa riferimento il titolo.

Ambientazione affascinante (spiegata brevemente in appendice). Ci piacerebbe vederne altri scorci...