sabato 21 gennaio 2012

L'ira di Cthulhu (di Robert Bloch)



L'Ira di Cthulhu (Strange Eons)

di Robert Bloch

Fanucci editore - catalogo "I Miti di Cthulhu"

Fuori catalogo





Sinossi


Albert Keith, un ricco e annoiato collezionista di stranezze di Los Angeles, viene casualmente in possesso di un inquietante dipinto che sembra essere opera di Richard Upton Pickman, un pittore immaginario, protagonista di uno dei tanti racconti d'orrore scritti negli anni '30 da H.P.Lovecraft.
Da quel momento in poi la vita di Keith cambierà radicalmente: e se le opere di Lovecraft non fossero del tutto inventate? Da questo presupposto inquietante, il collezionista, aiutato da un amico bibliofilo, scoprirà delle inquietanti verità sui Grandi Antichi che - forse - dormono sonni eterni, nascosti nel cuore dell'oceano, pronti a svegliarsi quando la civiltà dell'uomo cadrà.

Commento

Ricordo con molta nostalgia la collana Fanucci "I Miti di Cthulhu", volumi dedicati all'orrido pantheon alieno creato dal genio solitario di Providence. Questi libri dal bordino bianco e dalle improbabili copertine fantasy raccoglievano i racconti e romanzi di molti scrittori ispiratisi a Lovecraft. Ai tempi ne acquistai parecchi volumi, notando però un'altalena di qualità tra i titoli proposti di volta in volta. Nonostante ciò, l'iniziativa fu davvero ottima: grazie a questa collana ho conosciuto autori che raramente hanno trovato spazio in Italia, pur essendo arci-noti all'estero.
"Strange eons", di Robert Bloch, tradotto da noi con l'improbabile titolo "L'ira di Cthulhu" è senz'altro uno dei migliori romanzi proposti da Fanucci in quegli anni.
Bloch è noto soprattutto per essere il papà letterario di "Psycho", ma in realtà è stato un autore prolifico e un vero erede spirituale dell'opera lovecraftiana. "Strange eons" attualizza le storie scritte da HPL, trasportandole nel presente (il romanzo è del 1979) e mettendo in scena un gioco raffinatissimo di citazioni e dualismo tra invezioni narrative e realtà.

Il presupposto di Bloch è semplice ma geniale: e se le storie scritte la Lovecraft non fossero solo degli innocui racconti? Ed è così che i protagonisti del romanzo s'imbattono in un mondo segreto, fatto di culti metro-pagani che inneggiano al ritorno dei Grandi Antichi, ma anche di presagi oscuri sulla fine della nostra specie, e di mostri informi e dementi che vivono sotto le città, all'apparenza sicure e moderne.
Bloch si diverte come un matto (e fa divertire i lettori) nel citare molti dei migliori racconti di HPL, ma lo fa in un contesto corale, che vede la setta oscura del Reverendo Nye complottare affinchè Cthulhu e soci si risveglino dal loro sonno millenario, per spazzare via religioni, governi e civiltà. Oltre alla Los Angeles notturna in cui si svolge buona parte del romanzo, non mancano delle capatine in luoghi più esotici, tra cui una gita marittima nientemeno che a R'lyeh, la città sommersa in cui Cthulhu stesso attende di tornare a dominare il mondo di noi patetici mortali.

Sullo stile dell'autore si può dire poco: come criticare una colonna portante della narrativa fantastica? Certo, Bloch non è Lovecraft, eppure ne interpreta al meglio le antiche passioni, gli incubi fatti inchiosto che dagli anni '20 sono arrivati freschissimi fino a oggi, come se HPL fosse effettivamente in grado di capire ciò che avrebbe spaventato i lettori per quasi un secolo a venire.
Non so se questo romanzo è reperibile nel mercato dell'usato ma, se doveste trovarlo, non esitate: sarà un investimento di cui non vi pentirete affatto.

1 commento:

  1. Il primo libro Lovecraft related mai letto in vita mia. E' stata colpa sua, tutta colpa sua. Preso in prestito da un amico, e mai restituito, lo possiedo ancora con una parte della collezione I Miti di Cthulhu nell'angolo della mia collezione dedicata a Lovecraft.
    Concordo sulla qualità oggettiva dello scritto e il modo in cui riesce a riproporre i lavori dello stesso Howard. Lo rilessi dopo essermi divorato tutte le opere di Lovecraft e lo apprezzai ancor di più.
    Must have!

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