lunedì 22 ottobre 2012

La Profezia dell'Armadillo (di Zerocalcare)



La Profezia dell'Armadillo

di Zerocalcare

Bao Publishing editore

144 pagine, 16 euro








La Profezia dell'Armadillo si distingue senz'altro come una delle sorprese fumettistiche italiane degli ultimi anni.
Tutto merito dell'autore, il romano Zerocalcare, già curatore di un blog seguitissimo (http://www.zerocalcare.it/) e ora arrivato in tutte le librerie grazie a questo bel volume che riassume le tematiche principali della sua produzione.

La Profezia dell'Armadillo racchiude una serie di brevi storie di vita quotidiana di Zerocalcare (o del suo alter ego a fumetti), trentenne di oggi, fumettista a metà tra il nerd talentuoso, l'alternativo e lo scazzato. Episodi di vita vissuta che vanno dall'amicizia al lavoro, dall'impatto di una passione che gli italiani ritengono "bizzarra" - il fumetto - alla formazione personale.
Il tutto sapientemente tenuto insieme da un filo conduttore delicato e poetico, che si fa sentire qua e là, tra tanta, tantissima ironia. Questi momenti toccanti sono ancor più esplosivi proprio perché te li trovi inseriti in una serie di storie allegre, raccontate con l'ausilio di "immagini mentali", raffigurate in esilaranti, surreali vignette. 
Un tono agrodolce che mi ricorda quello di certi vecchi film di Carlo Verdone. Un parallelismo che spero faccia piacere all'autore, anche lui romano come il buon vecchio Carlo.

Impossibile poi non amare tutti i rimandi all'immaginario collettivo proprio degli ex adolescenti degli anni '80 e '90: videogiochi, film, fumetti, cartoni animati.
Momenti, splendidamente disegnati, che riescono sempre a mischiare divertimento e nostalgia, con un risultato eccezionale e non certo facile da ottenere. Non a caso Zerocalcare si è creato un pubblico laddove altri hanno fallito alla grande.

Un acquisto praticamente imprescindibile, una lettura che fa bene alle emozioni, quelle vere, che sono un po' come la vita di tutti i giorni: un'altalena tra risate e riflessioni.
Oltre a raccomandarvi l'acquisto de La Profezia dell'Armadillo tenete d'occhio anche la nuova fatica dell'autore, Un Polpo alla gola, pubblicato di recente sempre dai tipi di Bao Publishing Editore.


martedì 9 ottobre 2012

Ritmo (di Massimo Mazzoni)



Ritmo

di Massimo Mazzoni

EBook autoprodotto - Spin-off autoconclusivo della Round Robin Due Minuti a Mezzanotte

Scheda di presentazione e link per il download gratuito





Sinossi

I Super: persone dotate di poteri soprannaturali e di una longevità che li porta a invecchiare dieci volte più lentamente rispetto a un normale essere umano. Nati dagli esperimenti delle Salazar Industries, nel 1973, molti di loro sono stati ingaggiati come agenti dei rispettivi governi, come supereroi, o supersoldati.
Ma alcuni Super hanno defezionato, non desiderando diventare né icone né bandiere. Alcuni sono diventati criminali, altri fuggitivi, o apolidi, come Alexsej Stakanov, che ha abbandonato l'Unione Sovietica per girare il mondo in cerca di libertà.
In Colpirne uno, la sua prima avventura ambientata negli anni '70, Alexsej Stakanov era un infiltrato nelle brigate rosse per conto del KGB.
In Ritmo, che si posiziona alcuni anni dopo queste vicende, ci spostiamo nella Londra dei primi anni '80, nell'ultima fase del punk.

Commento

Ritmo è un racconto lungo (88 pagine) che dimostra ancora una volta la duttilità di quel genere che solo per semplificare definiamo "supereroistico", ma che in realtà vive di mille sfaccettature diverse.
Il personaggio creato da Massimo Mazzoni è sopra le righe, manesco, ribelle. I suoi poteri non sono di certo spettacolari come quello di altri Super del mondo di Due Minuti a Mezzanotte, eppure è proprio questo suo avvicinarsi alla normalità, senza però poterla raggiungere, a renderlo così particolare e vivido.

Ritmo si avvale dello splendido scenario della Londra degli anni '80, tra punk, tensioni sociali, cultura alternativa e atmosfere nostalgiche, almeno per tutti quei lettori che quell'epoca l'hanno vissuta dal vivo o in TV.
Stakanov si avvale - per così dire - di una comprimaria d'eccezione, quella Marilyn, di cui abbiamo già parlato nella recensione di Lollipop (di Germano M.). I due compongono una coppia bizzarra, con una grande carica vitale che sprizza da tutte le pagine (digitali) di una storia adrenalica, pur andando ben oltre le sole spaccettature action.

Vale la pena sottolineare, oltre tutto il resto, il fattore longevità dei Super, che li trasforma in creature in grado di superare le barriere del tempo, avvicinandoli, almeno ideologicamente, agli immortali del ciclo Highlander. Da qui la loro esigenza di non mettere radici, specialmente se sono slegati da quelle strutture governative che li vincolerebbero a rappresentare un deterrente supereroistico contro minacce esterne e interne.
Questo è il caso di Stakanov, ufficialmente traditore del suo paese, quell'URSS che però non l'ha dimenticato, come potrete leggere proprio in Ritmo.
Da scaricare, senza pregiudizi di sorta. Non vi deluderà.

mercoledì 19 settembre 2012

N. (di Stephen King, Marc Guggenheim e Alex Maleev)



N.

di Stephen King, Marc Guggenheim e Alex Maleev

Sperling & Kupfer

120 pagine a colori, 14.90 euro







Sinossi

C'è qualcosa di soprannaturale e misterioso nelle profondità del campo di Ackerman, campagne del Maine. C'è una composizione, che ricorda Stonehenge, di sette pietre con un orribile occhio nel centro. E tutto ciò che abita lì, in quello strano luogo spazzato dal vento, può aver portato al suicidio di un uomo, “N.”, le cui visite al campo sono sconfinate nel regno dell’ ossessione compulsiva. Perché la salvezza sta nel continuare a contare le pietre... continuare a contare... contare…

Commento

Un racconto di King che diventa una graphic novel: è un fenomeno piuttosto frequente, vedi per esempio la trasposizione a fumetti de L'Ombra dello Scorpione.
Con N. però la qualità è davvero alta, sia per quel che concerne la storia sia per i disegni e la parte grafica, questioni affidate all'ottimo duo Guggenheim - Maleev.
N. è un disturbante omaggio lovecraftiano ambientato nel classico Maine, terra degli incubi per tutto ciò che tormenta la fantasia di zio Stephen. Un complesso di monoliti, che appare composto da sette o otto orribili pietre - a seconda dalla prospettiva in cui lo si guarda - pare costituire un sigillo millenario in grado di bandire dal nostro mondo un'orribile divinità chiamata Cthun.

Da tempo immemore delle persone solitarie, scelte apparentemente dal caso, vengono incaricate di custodire i megaliti, di modo che nessuno possa in alcun modo rimuoverli e liberare il male. La particolare location, un campo desolato e lontano dalle strade principali, facilita il compito degli involontari (e spesso inconsapevoli) custodi. Tuttavia il Male che si propaga dalle pietre è tale da risultare contagioso anche solo guardandole.
La pazzia si manifesta in comportamenti compulsivi: i custodi dei megaliti sono ossessionati dai numeri pari (che sono "buoni"), dai cerchi e dalle diagonali, capaci di rafforzare le invisibili barriere tra il nostro mondo e quello di Cthun. Tuttavia la loro salute mentale è destinata a deteriorarsi sempre più in fretta, lasciando come ultima facoltà quella di trovare un altro custode a cui scaricare questa maledizione.

Ottimi disegni, tramoti infuocati e malsani che danno davvero la sensazione di affacciarsi su altri mondi.
Desolazione mentale e fisica, senso di abbandono, personaggi coinvolti in giochi cosmici più grandi della loro stessa comprensione.
Un finale a sorpresa, molto riuscito e cupo.
N. si rivela essere uno splendido viaggio nell'orrore imperscrutabile ed eterno. Un omaggio a HPL sentito e moderno.

giovedì 23 agosto 2012

Il Circo dei vampiri (di Richard Laymon)




Il circo dei vampiri
di Richard Laymon
Edizioni Gargoyle Books
16 euro, 384 pagine



Sinossi
È una torrida mattina d’agosto dell’estate del 1963. Siamo a Grandville, nella rurale provincia americana, e a ogni albero e palo della luce lungo la statale è stato affisso un volantino che annuncia l’arrivo in città del Circo Itinerante dei Vampiri.
L’attrazione principale – campeggia a caratteri cubitali sul manifesto – è la bellissima Valeria, l’unico esemplare vivente di vampiro ridotto in cattività.
Per tre adolescenti del luogo, Dwight, Slim e Rusty, è molto più che l’evento dell’estate, è lo spettacolo del secolo.
Nonostante i volantini proibiscano espressamente l’ingresso per i minorenni, i tre decidono che vi assisteranno a qualunque costo, ignari di andare incontro a un orrore senza fine.
Una storia di amicizia, di paura e di coraggio, di tentazione e passioni giovanili, che segnerà per sempre le vite di tre ragazzi per i quali il circo non sarà mai più lo stesso.
Commento
Il circo dei vampiri parla molto marginalmente di vampiri, diciamolo subito. Essi, anzi, essa, perché si tratta di un’unica presunta non-morta, fa da sfondo alla storia narrata, comparendo solo alla fine, in modo concitato e senza lasciare spazio all’approfondimento su ciò significa essere (o meno) un succhisangue.
Allora cosa è questo romanzo?
È una storia di formazione in salsa horror, come It, come L’estate della paura, come Ghoul. Ciò vuol dire che è un romanzo con gran parte degli stereotipi del caso:
Il piccolo paese della provincia americana.
L’estate.
Il ragazzino grasso, quello intelligente e la ragazzina coi problemi famigliari alle spalle.
Il mostro.
I bulli.
Gli adulti che sembrano appartenere a un altro mondo/universo.
Sta a ogni singolo autore saper amalgamare bene questi ingredienti. In fondo è come fare un Mojito: la sua riuscita dipende dalla bravura di chi miscela il cocktail.
Richard Laymon, compianto autore horror statunitense, era un volpone con anni di carriera sul groppone. Difficile dirvi se è uno scrittore che mi piace o meno. I suoi romanzi hanno sempre degli elementi molto interessanti, impiantati però su una trama ampiamente migliorabile. Il circo dei vampiri è del tutto in linea con queste caratteristiche.
Ben 386 pagine per narrare una singola giornata di tre quindicenni ansiosi di vedere l’esibizione “dell’unica, ultima vera vampira” sono forse troppe, anche se il romanzo è un voltapagine di quelli efficaci. In realtà la cosa che più funziona in tutto il libro, anche se pochi lo dicono, è l’erotismo smaccato di due dei tre protagonisti, Frances (Slim) e Dwight, che in queste fatidiche 24 ore scopriranno la loro sessualità e l’attrazione reciproca, fino a quel momento solo pensata ma mai manifestata.
Tolgo ogni dubbio: Laymon, pur non scadendo in volgarità palesi, descrive approcci, petting, sbirciatine, erezioni etc etc, senza troppi giri di parole. E lo fa bene, ossia in modo credibile. Il lettore riesce a immedesimarsi nell’adolescente che è stato, con tutto quel mix di sogni pruriginosi, titubanze, paure e slanci romantici che ciascuno di noi ha vissuto.
Tutto il resto sembra far da contorno: l’orrore (più accennato che altro), la storia, il circo dei vampiri, i piccoli misteri disseminati cammin facendo.
Lo stile è fresco, ironico, a volte un po’ troppo surreale nei dialoghi e in alcuni personaggi secondari. Il finale lascia decisamente perplessi, più per come è stato tagliato via alla svelta che non per il contenuto. Nel complesso però si tratta di un libro piacevole e senz’altro non noioso, anzi.
Peccato solo per il pessimo editing dell’edizione italiana, che lascia spazio a parecchi refusi, alcuni fin troppo pacchiani.
Nel frattempo… (una nota a margine) 
Ripubblico questa recensione a distanza di qualche mese. Ai tempi il vecchio blog era sotto attacco degli hacker e l’articolo passò quasi del tutto inosservato. Visto che Il circo dei vampiri mi sembra una perfetta lettura estiva, forse vi farà piacere recuperarlo e rievocare le atmosfere di It. Nel mentre Gargoyle è una casa editrice che ha cambiato del tutto struttura e mission aziendale. Non pubblica più horror, prova a proporre qualcosa di fantascienza, tuttavia mi pare ancor meno distribuita rispetto a prima.
Forse Gargoyle aveva tanti difetti, compresa una scarsa cura degli ultimi romanzi horror pubblicati, tuttavia era una voce che si distingueva nell’abulico panorama italiano dell’horror e del fantastico. Spiace che la vita di questa casa editrice sia finita così, tra polemiche e scelte aziendali a dir poco discutibili.
Se qualcuno ha notizie sul nuovo corso di Gargoyle mi faccia sapere: sono curioso.

martedì 17 luglio 2012

Chicken Little (di Cory Doctorow)



Chicken Little

di Cory Doctorow

Editore 40K

Formato ebook (racconto lungo), 2.99 euro








Sinossi

Un’agenzia che studia prodotti destinati solo ai più ricchi, una multinazionale che ha venduto una sola idea, un designer che cerca di capire cosa può interessare ai potenti che hanno tutto.E poi: sale viventi, jetpack e un intero mondo disegnato intorno a nuove regole. Da uno degli autori di fantascienza più brillanti, famosi e premiati di sempre, un affascinante romanzo breve in cui i potenti sconfiggono la morte immersi in vasche tecnologiche. (Dal sito della casa editrice)

Commento

Affascinante racconto lungo (o romanzo breve, fate voi) di Cory Doctorow, Chicken Little, proposto in Italia in solo formato ebook da 40K Editore, è un bel gioiellino di fantascienza sociale e transumanista.
In un futuro prossimo venturo alcuni uomini hanno di fatto sconfitto la morte, immergendo i loro corpi in vasche di conservazione le cui propaggini - cavi, respiratori, sensori - sono talmente estesi da raggiungere le dimensioni di un campus universitario. Si tratta di una tecnologia a cui solo i ricchissimi hanno accesso, coloro che negli anni della Crisi finanziaria sono stati così bravi da speculare al punto da diventare più abbienti e influenti degli stessi stati sovrani.
L'unico loro problema è la noia dovuta all'immortalità. Avendo tutto ciò che possono desiderare è davvero complicato trovare qualcosa che valga la spesa dei loro fondi e del loro tempo.

Società come la ATE esistono soltanto per questo scopo: inventare l'impossibile, scoprire il prodotto perfetto in grado di stimolare gli uomini nelle vasche. Finora il successo è toccato a un solo designer, ma un nuovo dipendente della ATE, Leon, è prossimo a bissare questo incredibile traguardo. Buhle, uno degli "immortali" più giovani e misteriosi, pare averlo scelto per scoprire qualcosa in grado di sconvolgere la sua placida, semidivina esistenza.

Racconto di fantascienza futurista ma non distaccato da una possibile realtà, Chicken Little è una storia che si riallaccia a problemi del tutto attuali -la crisi finanziaria, il decadimento del potere degli stati a favore delle corporazioni- proiettandoli però in una storia che non delude l'appassionato del "fantastico".
Lo stile di Doctorow, complice un'ottima traduzione, è di alta qualità, brioso. E' frizzante pur senza occuparsi di scene d'azione di alcun tipo. L'autore riesce a tratteggiare un futuro a metà tra distopia e utopia utilizzando lo spazio non eccessivo della novelette. Il risultato è intrigante, compreso il finale che ha una svolta "cospirazionista" particolarmente riuscita.
Da leggere assolutamente.

giovedì 28 giugno 2012

Caligola (di David Lapham e German Nobile)



Caligola

di David Lapham e German Nobile

Panini Comics Edizioni

144 pagine a colori, 13 euro









Sinossi

Anno Domini 37. Mentre l’impero romano afferma il suo dominio con la forza delle armi, nel cuore di Roma si vive un’epoca di lusso e depravazione, dominata dalla personalità del più controverso tra i monarchi. Posseduto dal suo stesso potere, l’imperatore Caligola soddisfa i suoi più perversi appetiti tra postriboli, arene e turpi rituali.
Una delle più oscure pagine della storia antica riletta in chiave horror.

Commento

Complice il successo di alcuni noti serial televisivi, in questi ultimi anni negli Stati Uniti stanno riscoprendo la passione per l'Antica Roma, specialmente per i capitoli più truci e oscuri della sua storia. Forse c'è anche una sorta di comunanza tra l'attuale momento socio-politico degli USA e il periodo in cui una delle prime superpotenze dell'umanità, Roma, iniziò il suo declino totale.
Quale pagina è più violenta e folle se non quella riguardante l'imperatore Caligola? Del resto abbiamo a che fare una figura storica controversa e a suo modo leggendaria, su cui sono nati aneddoti e modi di dire tramandati fino a oggi.

Ciò che Lapham e Nobile fanno in questa graphic novel è reinterpretare la figura del temibile Caligola in chiave horror.
Alla base della "pazzia" dell'imperatore ci sarebbe un potente demonio, sfuggito dall'Ade negli anni in cui Gesù Cristo camminava sulla Terra promettendo la salvezza eterna. Infiltratosi a Roma, il demonio è entrato in possesso del corpo del nuovo imperatore, dato per moribondo dopo aver contratto una brutta febbre. Oltre ad averlo curato e ristabilito il demone ne ha però abitato le spoglie mortali, trasformando l'Impero in un luogo di orgie e stragi.

Toccherà a Giuno, un giovane coltivatore d'olive infiltratosi nella corte di Caligola, cercare la verità sul sovrano e anche un modo per eliminarlo. Compito però improbo, visto l'apparente invulnerabilità dell'augusto imperatore, protetto tra l'altro da un destriero infernale, Incitatus, che nella sua pazzia ha fatto eleggere anche senatore.

Caligola è una storia estrema, di orrore e follia. E' ben disegnata e sceneggiata, con particolare attenzione alla psicologia di Giuno, il protagonista, a lungo combattuto tra odio e amore per l'emblematica figura dell'Imperatore pazzo, una figura che, suo malgrado, è entrata nei libri di storia per rimanerci per sempre.

giovedì 31 maggio 2012

Lo Schiacciaporci (di Simone Corà)

Lo Schiacciaporci

di Simone Corà

eBook autroprodotto

72 pagine circa, gratuito

Link per il download








Sinossi


Oltre un sentiero malmesso, dopo una lunga salita e un sacco di fatica, si può raggiungere una grotta. Un tempo era la casa di un eremita, Giorgio Cavali detto il Giorgino, adesso è un’attrazione turistica. O almeno così fa piacere pensare a Matteo Brighi, assessore al territorio e, a suo dire, esperto di folklore locale. Porta i curiosi lassù, raccontando di come vivesse un uomo in mezzo a un bosco, di cosa mangiasse e di come passasse il tempo. A volte esagera un po’, gli capita di raccontare delle storie. Di inventarsele, per giunta. Perché nessuno sa cosa sia successo al Giorgino.
Ma quando incontra Ivan, che del turista non ha di certo l’aspetto, si ritrova alle prese con leggende che non conosceva. Sembra che dimorino delle creature striscianti, nei cunicoli al di sotto della grotta. E sembra che Ivan voglia cacciarli dal primo all’ultimo. Tutto per colpa di un gioco di carte, dove più grosso è il mostro, più alto è il punteggio. Ovvio.

Commento

Novel bizzarra, poco definibile in un genere specifico (anche se potremmo banalmente classificarla come horror), Lo Schiacciaporci di Simone Corà è una storia insolita per la narrativa italiana.
L'autore punta su tre aspetti principali per trasformare il racconto in un voltapagine: l'umorismo nero, il nonsense e fantasia sfrenata.

L'umorismo fa parte del DNA di Corà e si nota fin dalle prime battute che oramai riesce a integrarlo in uno stile personale molto azzeccato e brioso. Un aspetto caratteristico che lo distingue nettamente come autore, e scusate se è poco (no, non non è, la domanda è retorica).

Il nonsense è il lato che più spiazza de Lo Schiacciaporci. Devo ammettere che da un punto di vista soggettivo non amo particolarmente le storie che non si capisce bene dove vanno a parare (ammesso e non concesso che vadano poi da qualche parte). Ecco, se c'è una cosa di questa novel che mi ha lasciato un po' perplesso è proprio questo aspetto: la mancanza di un intreccio vero e proprio. Tuttavia la cosa è voluta, tanto che a tratti sembra di avere a che fare con un (bizzarro) canovaccio teatrale più che con una vera e propria storia.
E a molti tutto ciò piacerà. Eccome.

Il terzo aspetto, la fantasia. Dicesi anche sense of wonder. Ok, qui direi che ci siamo proprio. Corà si è impegnato - cosa non da poco - a creare un microcosmo fatto di mostri e creaturine bizzarre e originali. Niente zombie, vampiri o licantropi, tanto per capirci. Un bel lavoro di costruzione che lascia senz'altro il segno.

Il punto di forza del racconto è senz'altro il mitico Ivan, personaggio che strappa più di una risata e che sorprende grazie a una caratterizzazione particolarissima. Ottima anche l'ambientazione, che rieccheggia di quell'Italia rurale già in passato sfruttata dall'autore. In questo caso risulta geograficamente meno definita, proprio per non intaccare il senso vagamente bizzarro che avvolge l'intera novel.

In sostanza un buon lavoro, che diverte e si fa leggere senza mai annoiare.
Possiamo considerarlo anche un esperimento narrativo? Direi proprio di sì.