martedì 22 novembre 2011

Giant Monster (di Steve Niles e Nat Jones)




Giant Monster

di Steve Niles e Nat Jones

Magic Press

96 pagine a colori, 9.50 euro

(recensione inedita)







Sinossi

L'anno è il 2013 e il colonnello Don Maggert è il primo astronauta a compiere un viaggio nello spazio da solo, senza equipaggio d'accompagnamento, né ausiliari. Mentre è il procinto di tornare, in diretta con gli schermi della NASA viene assalito da un parassita che lo trasforma in un mostro carnivoro affamato e inarrestabile. L'esercito è incapace di opporsi e l'unica soluzione sembra un sepolto robot nazista della Seconda Guerra mondiale!!!

Commento

Steve Niles è una delle penne che garantiscono sicurezza, quando si parla di graphic novel.  
In questo caso affronta una storia autoconclusiva, che di per sé è una rarità e un merito, lanciandosi col socio Nat Jones in una trama che garantisce puro divertimento, mischiato a suggestioni intergenere, che pescano dalla fantascienza degli anni '50-'60, ai b-movie horror, spennellando il tutto con un po' di dieselpunk e un pizzico di cospirazionismo.

La storia del colonnello Maggert è semplice e per questo funziona: un astronauta in crisi familiare, viene lanciato nello spazio da solo, o meglio, solo coi suoi pensieri. Un parassita alieno penetra nella nave e lo infetta, trasformandolo in una creatura mostruosa e antropofaga.
Una volta precipitato sulla terra inizia a nutrirsi. Ogni volta che mangia cresce di dimensioni, fino a diventare un gigante invincibile, in procinto di distruggere intere città.
Un generale dell'esercito degli USA ha la bella pensata di rivolgersi a un anziano e geniale scienziato, prigioniero degli States fin dal secondo dopoguerra. Si tratta di una sorta di Tony Stark nazista, che nel frattempo ha perfezionato la creazione di un robot a intelligenza artificiale. Progetto a cui stava lavorando nel 1945, da bambino prodigio, e che avrebbe dovuto garantire la vittoria a Hitler.

La trama è pulp come si intuisce da questo breve sunto.
Maggert è il tipico mostro con vaghe reminiscenze della sua vita da umano. Reminiscenze che però si rivolteranno contro tutti i cliché del genere, con gran godimento del lettore.
Interessante la combine tra il genere Kaiju, termine che indica i mostri giganti a la Godzilla, e quello zombesco/mutante. Taggart è infatti un mutante antropofago, solo che le sue dimensioni crescono fino a diventare quelle di un grattacielo!

Ci sono alcune scene che rimangono impresse, come per esempio il ritorno della cosa-Taggart sulla terra, nel bel mezzo dell'oceano, dove si trova impegnato in un'epocale lotta con un nutritissimo branco di squali.

La resa grafica di Jones e Niles è molto buona. Giant Monster è una graphic novel decisamente colorata, sanguigna, con disegni nitidi, chiari, gradevoli. C'è spazio per lo splatter e per il pulp. Non manca una vena ironica, né un finale che, oltre a essere definitivo, soddisferà i lettori poco propensi alle trovate hollywoodiane degli ultimi anni, riassumibili con lo stucchevole motto “in fondo in fondo siamo tutti buoni”.

Una buona lettura che dà quel che promette.

2 commenti:

  1. E le letture che danno quanto promettono sono le migliori ;) Me lo procuro subito! (Quanto bello è il pulp?)

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  2. Ho avuto modo di leggerlo a scrocco in una fumetteria italiana prima della mia partenza.
    Decisamente molto ben fatto e soprattutto divertente nei punti giusti. La scelta di colori pure è molto azzecata (con tonalità pesanti, come il cielo e il male color verde petrolio, più il rosso muscolare e sanguigno di Maggert e il nero intaccato e sporco del mecha nazista). Se avrò tempo e soldi mi piacerebbe recuperarlo.

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