La Notte dei Cacciatori
di Davide Mana
eBook autoprodotto
21 pagine, 0,98 euro
Sinossi
Un uomo in fuga nella Valle Belbo dell'immediato dopoguerra.
Un killer in cerca della sua preda, fra casolari abbandonati e cittadine alluvionate.
E un progetto mostruoso.
Per preparare la strada ai Padroni.
Ai Grandi Antichi.
Coloro che si Muovono negli Interstizi.
Quando le stelle sono al posto giusto.
Commento
Incubi lovecraftiani nel Monferrato. Atmosfere a metà tra The Dunwich horror e Un Tranquillo weekend di paura (l'inizio del racconto, in particolare, mi ha ricordato tantissimo il cult di John Boorman).
Davide Mana padroneggia benissimo l'horror di respiro "cosmico", e lo contamina con un'altra delle sue passioni, vale a dire il pulp, che qui si manifesta soprattutto nei personaggi di contorno del racconto. Criminali di piccolo taglio, gangster, il secondo dopoguerra narrato dal punto di vista della malavita di ritorno.
Davide Mana padroneggia benissimo l'horror di respiro "cosmico", e lo contamina con un'altra delle sue passioni, vale a dire il pulp, che qui si manifesta soprattutto nei personaggi di contorno del racconto. Criminali di piccolo taglio, gangster, il secondo dopoguerra narrato dal punto di vista della malavita di ritorno.
La Notte dei Cacciatori è uno shot che si gusta al costo di un caffè, una lettura che porta via un'oretta, ma che entra di buon grado nella tradizione dei racconti in stile HPL di ambientazione italiana.
Bella l'idea cospirazionista che sta alla base del racconto, e su cui non posso ovviamente fare particolari spoiler. Incastrare una perla così in un racconto ruvido (in senso positivo) come questo è un grande merito dell'autore.
L'ambientazione, il Monferrato, Valle Belbo e dintorni, hanno poco da invidiare al New England di Lovecraft o ai monti Appalachi del film di Boorman. Anzi, è tanto buona che merita altre storie di questo genere.
Ci pensi, signor Mana!
Bella l'idea cospirazionista che sta alla base del racconto, e su cui non posso ovviamente fare particolari spoiler. Incastrare una perla così in un racconto ruvido (in senso positivo) come questo è un grande merito dell'autore.
L'ambientazione, il Monferrato, Valle Belbo e dintorni, hanno poco da invidiare al New England di Lovecraft o ai monti Appalachi del film di Boorman. Anzi, è tanto buona che merita altre storie di questo genere.
Ci pensi, signor Mana!
Buongiorno Alessandro,
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Silvia
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