mercoledì 8 febbraio 2012

Il terzo giorno (di Matteo Poropat)



Il terzo giorno

di Matteo Poropat

Autopubblicazione

Racconto formato ePub

Gratuito (link per il download)




Sinossi

Tre giorni può durare la Bora, dicono. Ma in quei tre giorni tutto può accadere, anche il risvegliarsi di antiche entità, destinate a inseguire le proprie prede, ammantate del gelo della morte.

Commento

A furia di impaginare eBook - prevalentemente horror - per conto terzi, Matteo Poropat sta rubando il mestiere a tanti scrittori. Non a caso i racconti che di tanto in tanto pubblica (anche su questo blog abbiamo un precedente) si rivelano ottime letture, con l'aggiunta di quella genuinità che spesso sfugge agli imbrattacarte di lungo corso, troppo impegnati a inseguire spunti di eccessiva originalità.

Il terzo giorno è un racconto breve (si legge in una mezz'ora abbondante), che pare scritto apposta per questi giorni di ghiaccio, neve e tempo impietoso.
Giorni in cui la barriera che ci separa dal nostro passato da cavernicoli sembra davvero sottile e vacillante. In fondo basta così poco per scivolare dalla "civiltà" a un mondo fatto di paure ancestrali: niente energia elettrica, niente riscaldamento, maltempo tambureggiante. E infine qualcosa che aspetta nel buio, al margine della nostra effimera razionalità.

Matteo ci precipita in una storia che pesca dichiaratamente nelle leggende degli indiani Algonchini, che temevano il temibile Wendigo, colui che cammina nel vento. Un demone, forse un mostro, che si manifesta quando l'Inverno si sposa con la Fame, distruggendo tutto ciò che trova sul suo cammino.
Il racconto è però trasposto e ambientato in Italia, in un paese isolato di una valle friulana. La Bora incessante è però solo il principio di qualcosa di molto più grande, antico e pericoloso.
Soltanto un uomo, un anziano già scampato in passato al Wendigo, coglie i segni del disastro imminente e cerca di porvi rimedio.

Ritmo incalzante, poco spazio per fronzoli e orpelli, Il terzo giorno è un racconto che raggiunge il suo scopo - inquietare - senza cercare di strafare.
Consigliato a chi ama certe atmosfere marolliane, anche se in qualche dettaglio mi ha ricordato anche alcuni passaggi de I vermi conquistatori di Brian Keene.

Bene così. 

2 commenti:

  1. Che dire, mi chiedo se un giorno smetterò di emozionarmi davanti al giudizio positivo di altre persone, soprattutto di chi stimo (come scrittore e non solo).

    Dai feedback ricevuti negli anni credo che se mai deciderò di seguirla con maggior impegno, questa sia la mia strada, racconti brevi, poco complessi ma che cerchino di affondare nelle sensazioni da trasmettere al lettore.

    Prima di incartarmi in discorsi inutili, chiudo con un semplice 'grazie'!

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    Risposte
    1. La formula del racconto breve è sempre più interessante, specialmente per ciò che riguarda gli ebook.
      Secondo me è una soluzione che è molto consona alle tue capacità narrative, che sembra un po' un incrocio tra Marolla e HPL.
      Avanti così, che vai bene!

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